Altre sette morti, purtroppo, nel bollettino odierno dell'epidemia di covid in Trentino: il numero totale dei decessi sale così a 628 dall'inizio dell'epidemia, nel marzo scorso.
«Il Trentino dovrebbe rimanere zona gialla», ha detto il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, nel corso della consueta videoconferenza stampa di aggiornamento sul covid. «Ho avuto un’interlocuzione informale con il ministro Speranza: pur attendendo la dichiarazione dell’Istituto superiore di sanità il nostro territorio dovrebbe rimanere zona gialla. Non voglio però sbilanciarmi prima dell’ufficialità», ha spiegato. A quanto risulta - ha aggiunto - l’Rt del Trentino sarebbe in discesa, attestandosi all’1,03 contro l’1,32 registrato la scorsa settimana.
I nuovi contagi rilevati da tamponi molecolari (non sono computati i test antigenici rapidi) sono 234, aumenta di 17 unità il numero degli attualmente positivi, che è 3.127 (il totale sale a 14.383).
Notizie incoraggianti da terapie subintensive (-3 ricoveri) e rianimazioni (-1). In area ad alta intensità si trovano dunque 52 malati, in terapia intensiva 38.
Aumentano invece i pazienti nei reparti malattie infettive: sono tredici più di ieri, portando il totale a 365.
Nel complesso, gli ospedali trentini ospitano dunque 455 malati. Non vengono forniti dalle autorità sanitarie i dettagli sui flussi di entrata e uscita, quindi è impossibile valutare con precisione il quadro e sapere quanto l'aggiornamento sia composto di trasferimenti interni e decessi e quanto di nuovi ricoveri.
Crescono di due unità, arrivando a quota 19, le persone ospitate nelle strutture intermedie.
Aumentano i positivi domiciliati nelle case di riposo: sono ora 322 (+23).
Sul fronte delle guarigioni, oggi se ne registrano 210, per un totale da marzo che arriva a 10.628.
«Nel dettaglio - scrive la provincia - i nuovi contagiati sono per lo più asintomatici: 152 i casi individuati da attività di contact tracing o screening. 42 (tra ospiti e operatori) sono collegabili alle RSA trentine, mentre tra i piccolissimi se ne contano 2 con meno di 2 anni e 1 di età compresa fra i 3 ed i 5 anni.
Sempre alto invece il numero dei contagi fra gli over 70: il rapporto oggi indica 89 casi nuovi e a questo dato di accompagna, come sempre, la forte raccomandazione a osservare ancora più prudenza per proteggere le fasce più esposte agli effetti dell’infezione. Un messaggio che l’alto numero di decessi (7 anche oggi, tutti relativi a ultra settantenni) dovrebbe rendere ancora più forte
Ci sono, è vero, anche 40 soggetti considerati pauci sintomatici e seguiti a domicilio, ma l’altro dato che impone a tutti un’ulteriore assunzione di responsabilità è quello relativo ai ricoveri che ormai sono saliti a quota 455: nella giornata di ieri infatti sono stati registrati 43 nuovi ingressi, “compensati” da poco meno di una trentina di dimissioni. Da ricordare poi che in terapia intensiva ci sono ancora 38 pazienti.
È una buona notizia invece poter considerare un flusso abbastanza costante relativo ai guariti: il rapporto oggi ne indica altri 210, che portano il totale a superare quota 10.000. (10.071 la cifra esatta).
Sul versante scuola, anche oggi ci sono altri 18 nuovi casi di bambini e ragazzi in età scolare; la ricostruzione dei contatti di ciascuno di loro determinerà l’isolamento o meno delle rispettive classi (ieri in quarantena ce n’erano 163).
Sempre intenso il lavoro di chi da mesi è sul campo per intercettare il virus: ieri sono stati analizzati 3.043 tamponi, 1.613 dal Laboratorio di Microbiologia dell’Ospedale Santa Chiara di Trento ed altri 1.430 alla Fondazione Mach. Il totale da inizio pandemia sale dunque a 344.029 test molecolari somministrati».