Provincia, serviranno 800 assunzioni Da qui al 2023 in molti lasceranno il lavoro
In tre anni, da qui alla fine del 2023, la Provincia dovrà rimpiazzare oltre 660 persone in uscita per pensionamento. A cui si aggiungono i circa 90 posti rimasti vuoti tra 2019 e 2020 a causa del rallentamento delle procedure causate dal Covid. E, se si riuscirà a completare la selezione delle persone in entrata, alla fine del 2023 le assunzioni saranno complessivamente 785. Con l'organico della Provincia e della macchina pubblica collegata che aumenterà, se tutto andrà secondo i piani, delle 4.607 unità a tempo pieno di inizio 2020 alle 4.705 di fine 2023. Le risorse da impegnare per rimpinguare i dipendenti provinciali saranno frutto dei risparmi ottenuti con le uscite, e arriveranno a raggiungere circa 18 milioni sul triennio 2021-2023.
Un ritorno all'espansione del numero complessivo dei dipendenti della Provincia che sarà possibile tenendo presente, però, due principi. Quello della sostituzione al 100% del personale in uscita, a patto di poter dimostrare l'invarianza di spesa. Ossia che il costo in entrata di coloro che verranno assunti non sarà superiore a coloro che sono in uscita dall'amministrazione provinciale. A spiegare i numeri e le prospettive per l'organico della Provincia è l'aggiornamento del fabbisogno di personale approvato questa settimana dalla giunta provinciale.
Covid, effetto ritardo sulle assunzioni
Il 2020 sarà un altro anno in cui alla fine di dicembre il numero di dipendenti della Provincia sarà inferiore a quello registrato al primo gennaio. A inizio anno c'erano 4.607 dipendenti a tempo pieno, che a fine dicembre scenderanno a 4.588. Perché? A fronte di 228 uscite, infatti si sono assunti la metà dei posti necessari e il fabbisogno cumulato tra 2019 e 2020 è di 93 unità.
Nel triennio altre 700 entrate previste
Secondo i calcoli della Provincia nel prossimo triennio, tra 2021 e 2023 compresi, ci sarà un fabbisogno di circa 700 unità. In particolare nel 2021 di 244 unità, nel 2022 di 228 unità e nel 2023 di 220 unità. Le uscite previste saranno di 220 nel 2021, altrettante nel 2022, oltre alle 228 nel 2020. Alla fine del periodo considerato, quindi alla fine del 2023, si prevede che l'organico provinciale salga a quota 4.705.
Le strutture che assumono
Il comparto autonomie locali è quello che assorbirà quasi tutte le persone nette in entrata. Il fabbisogno complessivo sui tre anni è di 647 unità, 10 sono previsti per il Mart, circa 40 al Muse, una decina al Castello del Buon consiglio, due al Museo di San Michele.
Le figure più ricercate
Sono quelle dalla categoria D in giù: con un fabbisogno che per la D è di circa 230 tra 2019/2020 e 2023 compresi, 180 per la categoria C, 182 per la categoria B e 20 per la categoria A. Ben 34 sono comunque le persone da inserire tra 2020 e 2023 nella Centrale unica di emergenza, mentre 20 saranno i dirigenti da trovare (anche con percorsi interni di spostamento di figure già presenti nella Provincia) e 67 di direttori (anche qui probabilmente con molte risorse interne).