Con i computer quantistici, più ricerca sulle biomolecole; lo studio dell'Università di Trento
Uno studio di un gruppo di ricerca dell’Università di Trento (Unitn), pubblicato su «Physical review letters», ha dimostrato per la prima volta come i computer quantistici possano essere impiegati per comprendere con un livello di dettaglio atomistico il funzionamento delle biomolecole. In particolare i ricercatori del Dipartimento di fisica hanno sviluppato un metodo di calcolo per i cambiamenti di forma e di traiettoria delle proteine. Si tratta di un importante scoperta, con implicazioni nell’ambito della biologia molecolare, della farmacologia e delle nanotecnologie.
«Il nostro contributo, è stato riformulare il problema matematico alla base delle predizioni dei cambiamenti di struttura come un problema di ottimizzazione. I computer quantistici sono particolarmente indicati per risolvere questi problemi, perché sfruttano un fenomeno noto come delocalizzazione quantistica, che compare solo nel mondo microscopico», spiegano Pietro Faccioli e Philipp Hauke, autori dell’articolo assieme allo studente Giovanni Mattiotti.