Abusi edilizi sanati per legge: ecco la proposta di Tonina (assessore all'ambiente)
TRENTO - Al via la semplificazione degli interventi di demolizione e ricostruzione degli immobili. L'assessore provinciale all'ambiente e all'urbanistica, Mario Tonina, è stato di parola. Ha fatto approvare, venerdì in giunta, un disegno di legge di modifica della norma sul governo del territorio (la legge 15 del 2015), con una nuova definizione del cosiddetto "stato legittimo" che emerge da vecchi documenti, riconoscendo il concetto di "tolleranza costruttiva" introdotto nel 2020 a livello statale con il decreto semplificazioni, con attenzione alla riqualificazione urbana.
Sono stati gli Ordini professionali, le imprese delle costruzioni, i Comuni con gli uffici tecnici sotto pressione, a sollecitare la modifica normativa, anche per evitare il blocco ai nastri di partenza dell'agevolazione del Superbonus del 110% (che richiede la conformità urbanistica) e dare respiro al settore. Il disegno di legge avrà una corsia prefenziale, per essere approvato in marzo dal consiglio provinciale.
«Ci siamo concentrati» spiega Tonina «sulle micro violazioni, quelle che anche lo Stato ha qualificato non più come abuso edilizio, e che in questo periodo di corsa alla sanatoria per l'Ecobonus rappresentano circa il 70% delle pratiche presentate nei nostri comuni: parliamo di misure acceleratorie a fronte di difformità marginali, nulla a che vedere con misure che possano "minare" l'impianto normativo provinciale volto alla minimizzazione del consumo di suolo. Abbiamo anche previsto semplificazioni sull'iter di ricostruzione di edifici demoliti, per il quale varranno le distanze preesistenti».In materia di distanze, per le demolizioni e ricostruzioni, si consente la ricostruzione, anche con modifica dell'area di sedime, nei limiti, appunto, delle distanze preesistenti, pure per gli interventi che prevedono incentivi volumetrici. Per lo stato legittimo dell'immobile si fa riferimento al titolo abitativo che ne ha previsto la costruzione e si prevede, per gli immobili realizzati in un'epoca nella quale non era obbligatorio acquisire il titolo abitativo edilizio, che lo stato legittimo sia quello desumibile dalle informazioni catastali di primo impianto, o da altri documenti probanti (foto, estratti, documenti d'archivio).
Riguardo alle cosiddette "tolleranze costruttive", si fa riferimento alle disposizioni che definiscono i limiti e gli aspetti da considerare (tolleranze esecutive e modifiche alle finiture degli edifici di minima entità) per cui non si verifica la violazione edilizia.
Il disegno di legge riprende inoltre dal decreto semplificazioni la disciplina degli usi temporanei, che prevede, per attivare processi di rigenerazione urbana, riqualificazione e recupero, che il Comune possa consentire, a determinate condizioni, l'utilizzo temporaneo di edifici ed aree per usi diversi da quelli previsti dallo strumento urbanistico in vigore.