Michela Cozzini, una donna capostazione per il Soccorso Alpino di Trento

di Leonardo Pontalti

TRENTO - Non è la prima in assoluto, ma quasi. Perché erano praticamente vent'anni che il Soccorso alpino trentino non vedeva una donna essere eletta alla guida di una delle sue trentaquattro stazioni.

Michela Cozzini, 35 anni ancora da compiere, di Padergnone, da una manciata di settimane è la nuova capastazione (capostazione, ribatterebbe Beatrice Venezi, ma se non avete seguito Sanremo fa lo stesso) per Trento, il Bondone e la sua Valle dei Laghi: succede ad un altro soccorritore proprio della Valle dei Laghi, Marco Faes, di Ranzo, che era fino a inizio 2021 alla guida della stazione Trento Monte Bondone e ora è diventato delegato di zona per il Trentino centrale.

Prima di Michela Cozzini, nella lunga e gloriosa storia del Soccorso alpino del Trentino solo Ameriga Zambaldi aveva guidato una stazione, quella della Bassa Valsugana a inizio anni Duemila.A rendere ancora più significativa la sua elezione, il fatto di non essere sola: anche la delegazione speleologica - negli ultimi anni guidata da Aleksandar Pavloic - è stata affidata al coordinamento di una donna, Sara Quercetti. Due nomine significative, a testimonianza dell'indiscusso valore delle trentanove socie che fanno parte del Soccorso alpino del Trentino. Su un totale di 700 operatori, il che vuol dire che le donne rappresentano all'incirca il 6%.Poche? Oggettivamente sì, ma l'ambito del soccorso come molti altri della vita non è campo da quote rosa o blu, piuttosto da vocazione e capacità. Se ci sono, il resto non conta, com'è giusto che sia.

Vocazione e capacità fanno parte del bagaglio di Michela Cozzini. Le seconde sono state certificate dalla fiducia espressa dalla sua sezione. Da tempo, dato che prima di essere scelta per la posizione apicale, era già vice. La prima è maturata assieme alla passione per la montagna, come spiega lei stessa.

«Ho sempre fatto escursioni, fin da bambina con la mia famiglia. In montagna poi ho sempre continuato ad andare e con il passare degli anni ho sentito la necessità di mettermi al servizio degli altri, di far sì che determinate conoscenze e capacità potessero servire a dare una mano a chi in montagna incappa in incidenti o imprevisti. così nel 2012 sono entrata nel Soccorso alpino».Formazione classica (si è diplomata al liceo Prati prima di laurearsi in lingue), di montagna Michela Cozzini ci vive: è maestra di sci di fondo e lavora al Collegio dei maestri del Trentino, dove è responsabile dell'area formazione e organizzazione corsi.

Ora che è stata chiamata a guidare la sezione del capoluogo, non è certo il suo essere donna in mezzo a tanti colleghi uomini. a rappresentare un'incognita, quanto il cambio di lavoro che è chiamata a fare: «Ho già potuto constatarlo nei numerosi interventi che abbiamo portato a termine in poche settimane dopo la mia elezione. È un ruolo diverso, meno operativo. Non vai sul campo con i colleghi come mi capitava di fare in passato, ma resti un passo indietro, per coordinare, sovrintendere, gestire le forze in campo».

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