Pressione sulle terapie intensive: a Trento la situazione più pesante d'Italia
I dati nell'ultimo monitoraggio indipendente della fondazione Gimbe. Il drammatico primato nazionale con il 58% di posti occupati in rianimazione da pazienti covid, mentre Bolzano migliora (33%)
La Provincia autonoma di Trento è prima per la pressione sulla terapia intensiva con il 58% dei letti occupati da pazienti Covid. Seguono le Marche con il 57% e l'Umbria con il 56%, mentre l'Alto Adige ora è al 33%.
E' uno dei dati che emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 10-16 marzo.
La media nazionale è del 36%. In Provincia di Bolzano la situazione è in netto miglioramento con un calo del 29% dei casi positivi su 100 mila abitanti (711). In provincia di Trento il calo è dell'8,4% (725).
Per quanto riguarda invece le vaccinazioni la Valle d'Aosta si conferma in testa con il 5,12% della popolazione cha ha completato il ciclo, seguita dalla Provincia di Bolzano con il 4,88%.
La provincia di Trento è in settima posizione con una percentuale del 4,17% contro una media del 3,60%. Bolzano e Trento guidano invece la classifica degli over 80 con il ciclo di vaccinazione completato (31,9% e 27,6%).
Dunque, continua a crescere in modo preoccupante il numero di nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva dei malati di Covid: "in 4 settimane la media a 7 giorni è aumentata del 94,2%, passando da 134 a 260".
Nello specifico si rileva che l'occupazione dei posti letto di area medica dei pazienti Covid supera in 9 Regioni la soglia di allerta del 40%, così come nelle terapie intensive di 13 regioni il tasso di saturazione si attesta sul 36%, quindi oltre la soglia critica del 30%.
Rispetto alla settimana precedente si ha un aumento dei nuovi casi dell'8,3% (157.677 rispetto a 145.659), del 15,1% dei decessi (2.522 rispetto a 2191), del 18,1% dei ricoveri in terapia intensiva (3256 rispetto a 2756), del 16,5% dei ricoverati con sintomi (26.098 contro 22.393). Continuano a salire i casi attualmente positivi (536.115 contro 478.883) e le persone in isolamento domiciliare (506.761 rispetto a 453.734).
"L'ulteriore incremento dei nuovi casi - afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe - ha determinato nell'ultima settimana la netta espansione del bacino dei casi attualmente positivi, aumentato di oltre 57 mila unità".
Rispetto alla settimana precedente, i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti crescono in 16 Regioni e in 15 si registra un incremento percentuale dei nuovi casi. "Stiamo attraversando una fase molto critica della pandemia - conclude - La terza ondata è ripartita da un 'altopiano' determinando la rapida saturazione di posti letto in area medica e terapia intensiva, in particolare in alcune Regioni.
Inoltre il trend dei pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva è in rapida ascesa e difficilmente raggiungerà il picco prima di 3 settimane dall'introduzione delle nuove misure restrittive, mentre i ritardi delle forniture vaccinali e il caso AstraZeneca allontanano gli effetti della campagna vaccinale".