La Provincia vende l’ex Villa Rosa per comprare Castel Valer, Luca Zeni interroga: «Ma non doveva diventare un centro sanitario?»
Grandi manovre in corso, forse altri beni pubblici in cessione per finanziare l’operazione nonesa, il tutto con una delibera del dirigente nella quale l’ex ospedale «non è più di interesse pubblico»
PERGINE. Zitta zitta, la Provincia starebbe cercando di vendere l’ex Villa Rosa di Pergine, per ottenere i soldi per l’acquisto di Castel Valer in Val di Non. E’ il sospetto avanzato dal consigliere provinciale Luca Zeni del PD, che in una interrogazione svela un retroscena importante.
«Con Determinazione del dirigente n. 62 di data 4 febbraio 2021 – Soprintendenza per i beni culturali – il soprintende autorizza la permuta tra l’ex ospedale Villa Rosa e l’immobile “Castel Valer e Chiesa di S. Valerio”. Nel documento si apprende che il Dirigente del Servizio Gestioni patrimoniali e Logistica della Provincia autonoma di Trento ha richiesto tale autorizzazione, al fine di acquisire da parte della Provincia Castel Valer, attraverso l’alienazione “di questo bene unitamente ad altri immobili di proprietà della Provincia”».
«Peraltro viene riportato che nell’istanza è dichiarato che “l’immobile è attualmente destinato a: scopo abitativo o commerciale – al momento è inutilizzato”. Affermazione che contrasta, a quanto risulta allo scrivente, con la destinazione attuale dell’area, che è scolastica e sociosanitaria».
Il fatto è che per l’ex ospedale Villa Rosa in località Maso Grillo a Pergine «negli scorsi mesi la Giunta provinciale ha ipotizzato un utilizzo di tipo socio sanitario, legato all’attività pediatrica della protonterapia a Trento, un’ipotesi che peraltro ha suscitato molte perplessità per la mancanza di un progetto non ben definito e che pareva necessitare di un imponente sostegno pubblico.
Da allora non risulta che la giunta provinciale abbia comunicato altre proposte di sviluppo rispetto alla struttura» dice Zeni.
Se da una parte la giunta parla di protonterapia (ma senza svelare i ettagli), dall’altra invece con una semplice determina, «prevede lo “sdemanio” del bene e di “non ritenere necessario stabilire condizioni di fruizione pubblica del bene”, pur rimanendo naturalmente necessarie apposite autorizzazioni per interventi strutturali o cambi di destinazione d’uso».
Per Zeni «L’acquisizione al patrimonio della Provincia di un bene di pregio e di grande interesse storico culturale è sicuramente largamente condivisibile, ma sarebbe doveroso da parte della Provincia, se intende permutare altri immobili di sua proprietà, dichiarare in maniera trasparente strategia ed obiettivi. Infatti immobili come l’ex Villa Rosa devono essere rilanciati – anche coinvolgendo investitori privati – ma sarebbe doveroso farlo condividendo un percorso con le comunità locali e spiegando in maniera trasparente il progetto e quale sia l’intervento pubblico».
Zeni quindi interroga la Giunta provinciale per sapere: quanti e quali immobili di proprietà della Provincia si intendono permutare con Castel Valer; se si intenda cedere ad un privato, attraverso permuta con Castel Valer, la proprietà dell’ex ospedale Villa Rosa; quale progetto di rilancio si intende sostenere per la valorizzazione dell’ex Villa Rosa, e se è compatibile con l’attuale destinazione d’uso».