Il Tar annulla l'ordinanza di cattura dell'orsa JJ4 e conferma la reclusione per M57
L'esemplare protagonista dell'incontro ravvicinato con due persone sul monte Peller non è ritenuto pericoloso per gli esseri umani, mentre
TRENTO. Il Tribunale regionale di giustizia amministrativa (Tar) di Trento ha accolto il ricorso delle associazioni animaliste Lav, Enpa, Oipa, Lac, Lndc, Wwf, Lipu e Leal sull'ordinanza di cattura dell'orsa Jj4 emessa dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti, disponendone l'annullamento.
Secondo quanto riportato dalle associazioni, il Tar ha ritenuto che non esista alcuna urgenza che giustifichi la cattura dell'esemplare che l'anno scorso era stato protagonista di un incontro ravvicinato con due escursionisti sul monte Peller, sopra Cles, uno dei quali era stato morso.
"Siamo felicissimi per questo risultato, non potevamo sperare di meglio per un'orsa che non ha mai fatto nulla di male, ha solo difeso i suoi cuccioli", afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav animali selvatici.
Il Tar ha invece confermato l'ordinanza di cattura e captivazione dell'orso M57 (nella foto durante la cattura), attualmente rinchiuso nel centro faunistico in località Casteller perché ritenuto pericoloso, dopo un episodio avvenuto ad Andalo nell'agosto scorso, quando rimase ferito un giovane carabiniere.
"Una vittoria a metà, quella riportata oggi al Tar di Trento. Da subito presenteremo al Consiglio di Stato un'istanza per ottenere la sospensione cautelare della sentenza emanata a carico del giovane orso M57", scrivono in una nota congiunta Enpa e Oipa.
“Si conferma che è più facile lasciare un orso libero che aprire le porte ad un orso già in gabbia. Benissimo per mamma JJ4, ma deve continuare la battaglia per gli orsi ingiustamente rinchiusi nelle gabbie del Casteller”,commenta il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer.