Covid / L’attacco

Ordine degli infermieri contro i no-vax: giusta la vaccinazione obbligatoria per gli operatori sanitari

La prossima settimana sarà quella decisiva per scoprire quanti sono i no vax tra medici, infermieri e Oss in Trentino. Gli "intransigenti" rischiano la sospensione dello stipendio fino al 31 dicembre

LA PROTESTA I no-vax in piazza
LE FOTO "Adesso rivogliamo essere liberi"
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 La rabbia dei free-vax
VIDEO/2 La protesta in piazza

 

TRENTO. L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento rifiuta e stigmatizza l’immagine proposta dalla manifestazione di ieri a Trento contro il Decreto Legge 44/2021 che sancisce l’obbligatorietà vaccinale per tutti gli operatori sanitari, costantemente in prima linea nella lotta alla pandemia, come dimostrano i continui contagi e decessi. I no-vax, ricordiamo, sono scesi in piazza ieri, 24 aprile, a difesa della libertà di scelta degli operatori sanitari.

Vaccini agli operatori sanitari

La prossima settimana sarà quella decisiva per scoprire quanti sono i no vax tra medici, infermieri e Oss in Trentino. Gli Ordini hanno fornito alla Provincia l'elenco degli iscritti, come richiesto dal governo. Ora la Provincia sta incrociando quei nomi con quelli inseriti nelle liste di chi è stato vaccinato. Il risultato dovrebbe arrivare la prossima settimana (Draghi ha chiesto 5 giorni per la consegna dei nomi e altri 10 per incrociare i dati).

A questo punto chi non è ancora vaccinato avrà 5 giorni per spiegare il perché (fondamentalmente 3 le possibilità: contagio nei mesi scorsi, problemi di salute che non rendono possibile la vaccinazione o ammettere di essere "no vax"). Poi starà all'Azienda sanitaria, datore di lavoro, se la risposta sarà la terza, prendere i provvedimenti. Che vanno dall'allontanamento dal contatto con i pazienti fino alla sospensione dello stipendio fino al 31 dicembre. Ecco spiegato, quindi, il perché della manifestazione.

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La posizione dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche

“L’Ordine delle Professioni Infermieristiche della Provincia di Trento – si legge in un comunicato stampa – ha il dovere istituzionale di agire con il massimo rigore per contrastare ogni azione lesiva dei valori deontologici della professione che possa essere stata assunta da infermieri iscritti, i quali secondo fonti di stampa, avrebbero partecipato alla manifestazione organizzata dalla sedicente associazione “Vaccinare informati”, assumendo un atteggiamento che crea confusione nei cittadini e altera l’immagine della professione infermieristica insinuando, come dimostrato da molte reazioni “social” all’iniziativa, che gli infermieri non sono una categoria responsabile nei confronti di tale tema”.

E ancora: “Per quanto riguarda l’essere vaccinati, la professione infermieristica così come tutte le altre professioni intellettuali di ambito sanitario, aderisce ai principi dell’etica professionale che guida in scienza e coscienza gli infermieri nelle scelte che rispondono al principio, inderogabile, di tutela della salute delle persone.

L’Opi della Provincia di Trento ribadisce con forza che la professione infermieristica riconosce il valore delle evidenze scientifiche come base dell’agire professionale e come garanzia nei confronti della persona assistita e del loro rapporto con gli infermieri. La sicurezza delle cure è irrinunciabile per ciascun infermiere in quanto corollario fondamentale della responsabilità assistenziale e dell’autonomia professionale, positivamente riconosciute anche dall’ordinamento giuridico. L’infermiere è consapevole del proprio ruolo e la tutela dell’assistito da assicurare con professionalità e una formazione adeguata è un’attività imprescindibile, parte integrante e fondamentale per l’erogazione in sicurezza delle cure e dell’assistenza alla persona, essenziale per adempiere al proprio mandato professionale, in linea con quanto previsto dal codice deontologico e riportato nella Legge n. 24/2017”.

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