Coronavirus / La ripresa

Fbk e Università di Messina, un protocollo d’intesa contro Covid

La collaborazione spazierà su più campi, dalle nuove tecnologie per life science all’intelligenza artificiale e alle micro e nano tecnologie, dall’idrogeno alla scuola, dalle reti europee alla sensoristica, dal supporto alla pubblica amministrazione per il recupero di efficacia ed efficienza, e alle imprese per affrontare nuovi mercati

TRENTO. L’Università di Messina e la Fondazione Bruno Kessler hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per avviare una collaborazione, frutto di una comune visione di come si possa affrontare la situazione di crisi causata dalla pandemia da COVID-19 dal punto di vista della ricerca scientifica.
 

La collaborazione spazierà su più campi, dalle nuove tecnologie per life science all’intelligenza artificiale e alle micro e nano tecnologie, dall’idrogeno alla scuola, dalle reti europee, come quella della Vanguard iniziative, alla sensoristica, dal supporto alla pubblica amministrazione per il recupero di efficacia ed efficienza, e alle imprese per affrontare nuovi mercati.
 

“Sicuramente – evidenzia il Rettore, prof. Salvatore Cuzzocrea – tutto ciò rappresenta un significativo passo in avanti nel promuovere le attività di ricerca applicata per le imprese. Non si tratta solo di mettere in campo risorse finanziarie, ma soprattutto di fare squadra, ponendosi al fianco delle imprese, promuovendo percorsi condivisi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, in grado di portarle ad essere realmente competitive sui mercati nazionali e internazionali. Sotto questo profilo l’intesa con Fondazione Bruno Kessler non potrà che essere foriera di risultati positivi, attraverso la messa in comune di buone pratiche, capacità organizzativa ed attività di ricerca”.
 

“Si tratta di essere in grado di produrre un impatto reale sui bisogni della nostra società – sottolinea il Presidente di FBK, Francesco Profumo – e questa alleanza con l’Università di Messina ci rafforza nella nostra rete di partner nazionali ed internazionali nei settori che oggi sembrano i più strategici per riuscire ad offrire risposte ai bisogni. Non solo. È una risposta concreta alle continue sollecitazioni che la Commissione Europea pone agli Stati membri e alle realtà regionali di riempire di contenuti le politiche di coesione territoriale, puntando su strategie di specializzazione intelligente in grado di valorizzare i punti di forza di ciascuno”.

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