Il video della tragedia della funivia: «La cabina era arrivata in cima, poi uno scossone e l’arretramento»
Il Procuratore incaricato dell’inchiesta ha potuto visionare il filmato di sorveglianza, presto la formalizzazione dei nomi degli indagati, potrebbe esserci anche la Leitner
SICUREZZA Leitner: ecco i controlli fatti
STRESA. "La cabina era sostanzialmente arrivata al punto di sbarco, si vede che sussulta e torna indietro". Lo ha spiegato il procuratore della Repubblica di Verbania, Olimpia Bossi, che ha visionato una piccola parte dei video delle telecamere di sorveglianza della funivia del Mottarone.
"La visuale - ha precisato - è però limitata alla zona dell'arrivo".
Purtroppo la tragedia ha un’altra vittima «collaterale»: oggi un operatore tv è morto per un malore nella zona del Mottarone, dove domenica è precipitata una cabina della funivia causando la morte di quattordici persone. L'uomo, che in un primo momento si pensava fosse un tecnico, si era avventurato sui sentieri che portano alla cima della montagna. I tentativi di rianimarlo - informa il 118 - si sono rivelati in utili. Secondo le prime informazioni si tratta di un uomo sulla cinquantina; il nome e la testata per cui lavorava non sono ancora noti.
Cavo tranciato e mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza. Sono questi i due punti cardine dell'indagine aperta dalla Procura di Verbania per accertare le cause della tragedia della funivia del Mottarone in cui domenica hanno perso la vita 14 persone, tra cui due bambini di due e cinque anni. Unico sopravvissuto il fratellino di quest'ultimo, ora ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale Regina Margherita di Torino.
Il procuratore della repubblica Olimpia Bossi, che sarà affiancata dal pm Laura Carrera, ha aperto formalmente un fascicolo per omicidio colposo plurimo, disastro colposo con messa in pericolo della sicurezza dei trasporti e lesioni gravissime. E nelle prossime ore, non appena il quadro delle società e degli enti coinvolti nella gestione e manutenzione dell'impianto sarà preciso, si procederà alle iscrizioni nel registro degli indagati. Un atto dovuto come primo passo di una inchiesta tecnica, necessario per poi procedere con una consulenza che avverrà con la forma dell'accertamento irripetibile. L'incarico verrà affidato "a esperti in trasporti a fune, ingegneri altamente specializzati - spiega il procuratore Bossi - del Politecnico di Torino". Accertamento a cui anche gli esperti nominati dagli indagati potranno partecipare.
Al momento gli inquirenti e i carabinieri, impegnati per raccogliere le prove nell'area dov'è avvenuto il distacco della cabina della funivia, oltre ad aver sentito una serie di testimoni, stanno ricostruendo società, competenze e ruoli: ci sono Ferrovie del Mottarone srl per la gestione, la Leitner di Vipiteno per la manutenzione, una società di Gallarate incaricata della revisione annuale con tanto di legali rappresentanti e, per lo meno, i responsabili della sicurezza. Un nodo da sciogliere è chi sia l'attuale proprietario della funivia. "Era della Regione Piemonte - ha precisato il magistrato - e ora dovrebbe essere il Comune di Stresa, ma non si sa se è avvenuto il passaggio di proprietà". Passaggio che , ha assicurato in serata il sindaco del comune Marcella Severino, non "è ancora completato, per cui la proprietà è ancora regionale".
"E' un momento triste per la nostra Regione, domenica era il giorno della ripartenza, l'occasione per riassaporare il primo scampolo di vita normale. Il destino lo ha fatto coincidere con una tragedia immane". Così il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha parlato nell'Aula del Consiglio regionale, che ha osservato un minuto di silenzio per le vittime del Mottarone. "In attesa che si chiarisca la verità, che dovrà essere chiarita con tutti i mezzi - ha aggiunto - apprezziamo che la Procura abbia subito aperto una inchiesta e che il ministro dei Trasporti abbia istituito una commissione di indagine: la verità dovrà emergere".
"Al ministro Giovannini abbiamo chiesto, visto che venerdì nell'assurdità di questo momento il Giro d'Italia transiterà da quei territori, di evitare la salita del Mottarone. Per rispetto di quello che è successo e perché magari qualcuno vorrebbe andare sul posto e ci sembra poco rispettoso, visto che non sono neppure state fissate le date dei funerali" ha chiesto in Consiglio regionale l'assessore ai Trasporti del Piemonte, Marco Gabusi, che ha relazionato all'Aula sull'accaduto. "Abbiamo chiesto all'organizzazione - ha aggiunto - di dare un segnale di cordoglio al passaggio da Verbania. Crediamo sia dovuto".
C'e intanto un cauto ottimismo per il bambino di cinque anni, l'unico sopravvissuto della strage della funivia di Stresa-Mottarone e ricoverato all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Resta molto grave, ma la risonanza non ha evidenziato danni neurologici a livello celebrale né del tronco encefalico. Un esito che induce i medici ad avere più speranze sulle possibilità di recupero. Nella tragedia ha perso il papà Amit Biran, 30 anni, studente di medicina che lavorava per la sicurezza della comunità ebraica di Milano, la mamma Tal Peleg, 27 anni e il fratellino Tom di due. Insieme a loro sono morti anche i bisnonni del piccolo, Barbara Cohen Konisky e Itshak Cohen, nonni di Tal, arrivati in Italia da Israele per trascorrere una breve vacanza.
Una famiglia distrutta, che risiedeva nel Pavese, ma che ha continuato a tenere rapporti con la propria terra d'origine, come ha ricordato Guido Haspaij, presidente della Comunità Ebraica di Milano, che conosceva bene Amit "Un bel ragazzo, generoso, che non sapeva dire di no. Era sempre sorridente".
Anche l'ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar ha voluto visitare il piccolo e i parenti arrivati in Italia, mentre la sorella del papà è stata la prima ieri notte a raggiungere il Regina Margherita. "Abbiamo pregato insieme con i familiari per la salute del bambino e abbiamo una grande speranza che possa superare il difficile momento", ha detto Eydar. Ad accompagnare al Regina Margherita l'ambasciatore c'era il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio: "Oggi usciamo da questo ospedale con il cuore colmo di dolore ma con una piccola speranza in più visto il risultato della risonanza", ha aggiunto il governatore. A quanto si apprende il bimbo non avrebbe subito traumi al volto e non darebbe l'idea di essere precipitato nella cabina da una quindicina di metri. Si fa così largo l'ipotesi che il padre per proteggerlo e farlo sopravvivere al terribile impatto l'abbia abbracciato. Un ultimo atto d'amore. Come è un gesto d'amore quel peluche che una madre ha lasciato in ospedale per il bambino. Con un biglietto: "Ti lascio il pupazzo di mio figlio per giocare e dormire con lui. Ti voglio bene". Firmato "Una mamma".
Il Papa esprime "grande dolore" per il "drammatico incidente" della funivia Stresa-Mottarone ed esprime ai familiari delle vittime "vicinanza e sentito cordoglio". "Pensando con commozione a tante vite tragicamente spezzate mentre erano immerse nella meraviglia del creato, assicura la preghiera per quanti sono scomparsi, per chi li piange e per il piccolo Eitan, la cui delicata vicenda segue con trepidazione". Così in un telegramma al vescovo di Novara. Il Papa "partecipa in modo particolare all'afflizione della comunità locale e della diocesi di Novara, e si stringe all'amato popolo italiano, sgomento per la grave tragedia".