La protesta dei no-vax a Trento: “Ma non chiamateci così. Contestiamo la gestione della pandemia”
Ha parlato anche Riccardo Szumski, medico di base e sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso), finito alla ribalta delle cronache locali e nazionali, nei mesi scorsi, in particolare per la critica ai vaccini anti-Covid e per la promozione delle cure domiciliari
LE IMMAGINI La protesta nei giardini di piazza Dante
TRENTO. Circa 150 persone hanno preso parte questo pomeriggio, sabato 26 giugno, a Trento, all'iniziativa di protesta sulle misure anti-Covid che, sotto il titolo "No paura Day", si è svolta nei mesi scorsi in diverse città italiane, anche in zone confinanti con la nostra provincia.
Il filo conduttore dell'evento, la contestazione della gestione della pandemia.
In alcuni interventi si è evidenziato fra l'altro la questione delle cure precoci domiciliari non sviluppate in Italia: dunque si punta il dito contro un protocollo che non avrebbe prevenuto le ospedalizzazioni.
Ha parlato anche Riccardo Szumski, medico di base e sindaco di Santa Lucia di Piave (Treviso), finito alla ribalta delle cronache locali e nazionali, nei mesi scorsi, in particolare per la critica ai vaccini anti-Covid e per la promozione delle cure domiciliari.
Lui stesso ha spiegato che non lo farà e ha precisato: «Io dico che questo vaccino non ha superato le sperimentazioni previste per un nuovo farmaco e che ha un meccanismo diverso dal vaccino. È di fatto una terapia che stiamo provando sul campo. Io dico ai miei: se avete fattori di rischio fate quello che ritenete opportuno, perché non è che devo influenzare le volontà dei pazienti in senso negativo. E mi meraviglio dei genitori incoscienti che portano i ragazzini sani a fare il vaccino, quando si sa bene che i ragazzini non si ammalano, e se si ammalano non finiscono in ospedale».
Oltre all'approccio no vax e no max, in piazza si sono ascoltate anche contestazioni radicali delle politiche dei divieti e delle chiusure che hanno segnato l'ultimo anno e mezzo. Non mancherà, infine, accanto alla questione scuola in presenza, il tema della mancata prevenzione della pandemia, prima che si manifestassero i primi casi in Italia.