Zanella: "L'inazione su ginecologia e ora la delibera a sua insaputa: l'assessora dovrebbe andarsene"
Anche dal consigliere provinciale di Futura una dura critica alla giunta sul caso Sara Pedri e sulle dimissioni del direttore dell'Apss
LA DELIBERA Degasperi: "La giunta non sapeva ma ai consiglieri l'email è arrivato il 15 giugno"
LA COMMISSIONE Sentite 33 persone
RACCONTO / 1 "Ho vissuto anch’io l’incubo"
RACCONTO / 2 Un'ostetrica: "Ho resistito solo sei mesi"
IL FIDANZATO "Ecco cosa mi disse"
TRENTO. Anche Paolo Zanella, consigliere provinciale di Futura interviene sul caso Sara Pedri e sul reparto di ginecologia del Santa Chiara. Ieri si è aggiunta la vicenda delle dimissioni del direttore dell'Apss Pier Paolo Benetollo (nella foto a sinistra, accanto al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e all'assessora alla salute, Stefania Segnana).
"La gravità di quanto sta emergendo dai racconti di chi lavora o ha lavorato nel reparto di ginecologia e ostetricia del S. Chiara - scrive Zanella - non può essere derubricato a un fatto tutto interno all'azienda sanitaria.
Se è grave la delibera di riconferma del direttore Tateo, che ha portato alle annunciate dimissioni del Direttore generale, ancora più grave è il fatto che l’assessora Segnana non ne fosse a conoscenza.
La mancanza di parole chiare sulla vicenda, nonostante le testimonianze che tutti/e abbiamo sentito; l’assenza di risposte a chi ha portato alla sua attenzione le criticità presenti in reparto già due anni fa; la mancata istituzione di una commissione di indagine indipendente; le parole tese a giustificare il turnover anomalo di personale come un semplice avvicendamento di professionisti/e venuti/e qualche mese per imparare: l’approccio complessivo alla questione denota una mancanza completa di assunzione di responsabilità.
Se ci aggiungiamo il modo in cui è stata gestita la pandemia, tra tamponi fantasma e un tasso di mortalità tra i più alti d'Italia; una riorganizzazione che pensa di rendere attrattiva l'azienda con gli skypass, invece di trovare soluzioni urgenti e concrete alla medicina territoriale; decine di posizioni apicali a scavalco o da coprire, per quella che si profila come un’assenza di governance, nuovo trend organizzativo inaugurato dell’assesorato.
Possiamo pensare di lasciare la sanità trentina in mano a chi, oltre a non avere visione e non essere in grado di governarla, non sa farsi carico di vicende gravi come quella che è tristemente arrivata alla ribalta delle cronache nazionali?! Giunti a questo punto io credo proprio di no.
Forse sarebbe meglio che l'assessora Segnana rassegnasse le dimissioni", conclude il consigliere provinciale di Futura.