Sport, in palestra (e piscina) si entra solo con il green pass anche per gli allenamenti di squadra
Il punto in Trentino: per le attività spetterà alle singole società sportive controllare le certificazioni e far rispettare le regole di prevenzione anti-covid. Un cambiamento importante in vista della ripresa delle stagioni agonistiche per le quali sono in arrivo anche i nuovi protocolli delle varie federazioni (dal calcio alla pallavolo)
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TRENTO. Green pass per accedere a piscine e palestre in ambiente chiuso.
Il decreto del governo è chiaro e anche in Trentino è operativo da oggi.
Quindi per ottenere il via libera all'ingresso servono la vaccinazione oppure tampone negativo effettuato nelle 48 ore precedenti (oppure il certificato di avvenuta guarigione non più vecchio di sei mesi).
Effetti pratici per il momento limitati ma che potranno farsi sentire nelle prossime settimane, quando chi fa sport di squadra, anche a livello dilettantistico o giovanile, dovrebbe iniziare gli allenamenti.
«Per quanto ci riguarda nel mese di agosto l'unica complicazione è l'obbligo del green pass per accedere alla piscina coperta di Gardolo» spiega Luciano Travaglia, direttore di Asis, l'azienda che gestisce gli impianti sportivi comunali.
Gli impianti coperti di Madonna Bianca e via Fogazzaro sono infatti ancora chiusi e la maggior parte dell'attività natatoria e ludica si svolge durante l'estate nei lidi all'aperto.
A Gardolo, dove accanto alle piscine e agli scivoli esterni rimane attiva anche d'estate la piscina interna, Asis ha dovuto organizzarsi per garantire due ingressi separati: chi vuole accedere anche alle due vasche interne e agli spogliatoi deve presentarsi alla cassa con green pass o certificato, chi si impegna a rimanere solo negli spazi esterni non avrà questo obbligo e sarà indirizzato in altra direzione.
All'entrata si controlla il possesso di certificato con l'app VerificaC19 con verifiche a campione sull'identità del possessore di green pass ma una volta dentro ci si affiderà sostanzialmente al buonsenso e alla correttezza degli utenti: chi non è vaccinato dovrà evitare di entrare nella parte coperta. «Certo gli addetti faranno attenzione ai furbetti ma senza trasformarsi in poliziotti» conferma Travaglia.
Diverso il discorso per l'accesso alle palestre e l'attività sportiva in luoghi chiusi.
Anche in questo caso il decreto del governo impone il green gass (o il tampone negativo) ma qui, almeno a Trento, spetta alle società sportive l'onere di controllare e far rispettare le regole.
Il green pass si aggiungerà alle norme già in vigore sulla base delle "Linee guida per l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere" redatte dalla Presidenza del Consiglio e aggiornate al primo giugno.
Le singole federazioni sportive stanno poi per emanare altre regole specifiche, quelle della Figc (che per gli interni riguardaeranno soprattutto il calcio a 5) sono attese entro la prossima settimana.
Obbligo di certificato anche per accedere alle palestre private, dove è sempre necessario mantenere una distanza interpersonale adeguata all'intensità dell'esercizio e comunque non inferiore a 2 metri.
Per la frequentazione di piscine e palestre restano comunque in vigore anche le norme sul distanziamento e l'obbligo di riorganizzare le attività con l'obiettivo di ridurre al minimo la presenza contemporanea di operatori e atleti e di mantenere sanificati locali e attrezzature.
Tutti i partecipanti dovranno essere registrati e tracciabili e tenere la mascherina in ogni momento diverso da quello in cui si svolge l'attività fisica.
Ovviamente gli atleti e i praticanti non potranno scambiarsi borracce o oggetti personali e dovranno tenerli disinfettati.
Per i locali chiusi ad alta densità di persone e attività si raccomanda anche l'utilizzo di purificatori di aria dotati di filtri HEPA.
Gli impianti natatori, accessibili solo su prenotazione, devono organizzare gli spazi in spogliatoi e docce garantendo il rispetto della distanza di almeno un metro mentre l'affollamento in vasca è calcolato per un massimo di 7 metri quadri a persona per le piscine a uso natatorio. Sono imposti anche parametri specifici relativi al cloro in acqua.
Con queste regole e se la pandemia rimarrà sotto controllo sarà possibile riprendere l'attività e lo svolgimento di competizioni e campionati dopo una stagione praticamente cancellata dal coronavirus.
E potranno tornare a fare sport in palestra anche ragazzi e bambini, col limite dell'obbligo vaccinale per chi ha più di 12 anni, salvo diverse disposizioni governative.