Gran caldo anche a fondovalle in Trentino nel week-end di Ferragosto
L'ondata che da giorni colpisce il centro-sud Italia si estende verso il nord, in provincia previste temperature massime attorno ai 35 gradi. Peggioramento lunedì, con qualche temporale
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TRENTO. Anche in provincia si sentiranno gli effetti del'ondata di caldo che sta colpendo l'Italia e altri Paesi mediterranei. In Trentino non si vivrà certo la canicola del Sud della penisola (a Siracusa c'è già il record storico europeo con 48 gradi), ma soprattutto nei centri urbani dei fondivalle l'afa si farà sentire.
Infatti, si attendono temperature massime attorno ai 35 gradi nel fondovalle, nel fine settimana di Ferragosto.
Il cielo - queste le previsioni di Meteotrentino diffuse dalla Provincia - sarà per lo più sereno, anche se, soprattutto in montagna, saranno possibili brevi rovesci o temporali, specie nel pomeriggio o alla sera.
L'ondata di caldo che sta interessando tutta Italia, aggravando l'emergenza incendi al Sud dove sono al lavoro anche pompieri trentini, porterà in provincia temperature massime superiori di circa 5 gradi rispetto alla media del periodo, ma lontano dai picchi record del 15 agosto 1974 o dell'11 agosto del 2003 quando la temperatura registrata nella stazione di Trento-Laste superò i 39 gradi.
Nel fondovalle si assisterà al fenomeno delle cosiddette "notti tropicali" con temperature minime superiori ai 20 gradi.
La giornata più calda dovrebbe essere quella di sabato, domenica nel pomeriggio potrebbero cominciare i primi movimenti di nuvole, con qualche possibile breve rovescio.
Da lunedì tempo maggiormente instabile con qualche temporale che dovrebbe portare più fresco sul Trentino.
L'anticiclone africano all'origine del gran caldo che - dunque - si estende al centronord e domani, venerdì, saranno ben 15 le città da bollino rosso, il massimo livello di rischio caldo indicato dal bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute.
Si tratta di Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze, Frosinone, Latina, Palermo, Perugia, Rieti, Roma, Trieste e Viterbo, dove il bollettino del ministero, che prende in considerazione 27 centri urbani, evidenzia un rischio per la salute per tutta la popolazione (non solo per la parte più fragile, rischio quest'ultimo indicato dal bollino arancione).