Trasporti / Il progetto

Trento, entro il 2026 la nuova ferrovia: circonvallazione fra i progetti prioritari

L'opera inserita ufficialmente nel Piano commerciale di Rete ferroviaria italiana: la nuova linea partirà a Roncafort, affiancherà quella storica e quindi allo scalo Filzi entrerà in un lungo tunnel che sbucherà in località Acquaviva

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TRENTO. Nero su bianco, la circonvallazione ferroviaria di Trento è ora a tutti effetti parte integrante del Piano commerciale di Rfi - Rete ferroviaria italiana spa.

La società del Gruppo Ferrovie dello Stato ha ieri pubblicato il Piano, con sottotitolo "Edizione speciale Pnrr - agosto 2021".

È, in sintesi, scheda per scheda, il piano di azione di Rfi dal 2021 al 2026, data limite entro cui realizzare le infrastrutture fissate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, pena la perdita dei finanziamenti europei.

Il piano di Rfi mette in elenco tutti gli investimenti previsti, dai collegamenti ferroviari ad Alta velocità verso il Sud del Paese per passeggeri e merci, al potenziamento delle linee regionali.

Tra le linee di investimento c'è, accanto alla "Brescia-Verona-Vicenza" e alla "Liguria-Alpi", quella che si chiama "Linee ad Alta Velocità del Nord che collegano all'Europa".

E in questa linea è inserita la circonvallazione di Trento nell'ambito del progetto di accesso al Brennero. Progetto «finalizzato» spiega la scheda di Rfi «al potenziamento del Core Corridor europeo TEN-T Scandinavo-Mediterraneo, di collegamento tra Helsinki e La Valletta».

Viene specificato che «la circonvallazione di Trento, rientrante nel lotto 3 dell'investimento, ha origine in località Roncafort, nei pressi dell'interporto di Trento, procedendo in stretto affiancamento alla linea storica per circa 2,5 km, per poi portarsi in prossimità dell'ex scalo Filzi, da chi ha origine la galleria di Trento, che termina presso la località Acquaviva, dell'estesa di circa 12 km a doppia canna».

Rfi, nella scheda del piano, indica anche i benefici commerciali al 2026.

In termini di capacità, ci sarà una «diversificazione del traffico delle merci sulla circonvallazione di Trento con migliori prestazioni e una conseguente liberazione di capacità sulla tratta storica in ambito urbano a beneficio di un possibile incremento del servizio di tipo regionale».

In termine di prestazione, invece, per Rfi la circonvallazione «costituirà il quadruplicamento dell'infrastruttura attuale e sarà realizzata secondo gli standard di interoperabilità delle reti TEN-T Core Merci, consentendo così sia il transito di treni veloci che merci».

Un cenno anche alla nuova stazione, che garantirà una maggiore accessibilità.

Per quanto riguarda la capacità, Rfi specifica che l'incremento sarà di 400 treni al giorno in transito al Brennero, una volta completato l'intero progetto di quadruplicamento Fortezza-Verona.

Ci sarà inoltre un miglioramento dell'offerta in termini di regolarità e riduzione dei tempi di percorrenza, «grazie anche alla specializzazione delle linee nelle tratte quadruplicate al by-pass dei centri urbani di Trento, Bolzano e Rovereto».

È chiaro che, adesso, Rfi deve "correre", nella predisposizione del progetto di circonvallazione e poi, in accordo con Provincia e Comune, nella predisposizioni dei cantieri, aspetto delicato, soprattutto per l'impatto all'imbocco nord, zona ex scalo Filzi-via Brennero.

La certezza è che però il progetto, finanziato con 950 milioni di euro, è nel Pnrr.

Nel Piano di Rfi c'è pure l'upgrading tecnologico della Verona-Brennero, per migliorare gli standard di regolarità, puntualità e qualità del traffico su ferrovia.

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