I sindacati della scuola insistono: basta "diktat", "la scuola non si riapre per decreto", serve il "confronto".
"Se certamente - proseguono - qualsiasi intervento da parte dell'Amministrazione sul rapporto di lavoro dei suoi dipendenti deve trovare un preliminare confronto con le parti sociali, al di là di un giudizio di merito sull'utilità e sulla legittimità della norma introdotta, ci si chiede ad esempio come tale obbligo si potrà estendere al personale precario, le cui prestazioni si richiedono nel giro di poche ore e più in generale come si intendono condurre gli accertamenti e le procedure sanzionatorie introdotte dal Governo" , scrivono i sindacati a proposito del Green pass.
Ma il certificato verde non esaurisce i problemi, visto che "restano irrisolti altri aspetti: non si decongestionano le classi sovraffollate adottando provvedimenti strutturali, non si tutela il personale scolastico scaricandogli ogni genere di incombenza (dal controllo degli accessi, alla sanificazione degli ambienti) senza introdurre alcun presidio sanitario per coordinare interventi e iniziative". Insomma "con un provvedimento sostanzialmente inefficace rispetto alla presenza a scuola di 8 milioni di studenti, si scaricano sui lavoratori tutte le conseguenze di scelte non fatte".
"Noi - ricordano i sindacati- avevamo invocato un provvedimento chiaro, che individuasse precisi adempimenti, ma anche responsabilità dirette in capo allo Stato e affidasse al negoziato fra le parti gli aspetti che riguardano la gestione del rapporto di lavoro. L'incursione del Governo complica il percorso verso possibili soluzioni condivise".
"L'altissima percentuale" del personale della scuola che "responsabilmente" si è sottoposto alla vaccinazione, "pone oggi le premesse per gestire senza inaccettabili forzature e tensioni, una situazione già affrontata allorquando non si disponeva del vaccino", affermano le sigle sindacali, confermando la propria "disponibilità a proseguire il confronto con l'Amministrazione per individuare soluzioni che tutelino la salute di tutti i lavoratori, a partire da quelli 'fragili' per i quali va eliminato ogni rischio di emarginazione ed esclusione dal mondo del lavoro, realizzando un sistema didattico - organizzativo che sia rispettoso delle norme sul distanziamento, provvedendo al decongestionamento delle classi sovraffollate attraverso lo sdoppiamento delle stesse in modo strutturale".
Nel frattempo, bisogna fare "chiarezza sulle indicazioni per il distanziamento in classe"; e occorre che "non si realizzi, con il taglio dell'organico aggiuntivo covid, nessun arretramento su misure di sicurezza per ragioni economiche e che sia immediatamente rimossa ogni reticenza da parte dell'Amministrazione nel fornire sia i dati relativi agli esiti del contagio in ambito scolastico, che l'esatto stato della campagna vaccinale".
"La sicurezza per decreto - concludono i sindacati - è in netta antitesi con l'efficace politica del confronto e della condivisione necessaria in epoca di pandemia. Alla vigilia di appuntamenti importanti per il Paese serve ricercare le soluzioni ai problemi attraverso il dialogo ed il confronto, azioni a cui il sindacato non si è mai sottratto. I diktat alimentano tensioni e ostilità anche nei contesti in cui come nella scuola si è già dimostrata altissima responsabilità e senso civico".