Le Acli trentine: "Corridoi umanitari per salvare le donne afghane e i loro bambini"
Il coordinamento donne dell'associazione si rivolge alle istituzioni per chiedere un'intervento umanitario. Appelli simili si stanno diffondendo in Italia e nel mondo: si teme la vendetta dei talebani
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TRENTO. Si moltiplicano anche in Trentino le richieste di un intervento umanitario per aiutare gli afghani in fuga e sottrarli alla violenza talebana.
Anche il coordinamento donne Acli del Trentino, assieme all'associazione stessa, esprime "grande preoccupazione per la situazione che si è creata in Afghanistan e chiede di sottoscrivere la petizione per creare dei corridoi umanitari per salvare le donne afghane e i loro bambini".
"Le donne - si legge in una nota - saranno di nuovo considerate cose, parte di un bottino, proprietà privata degli uomini.
Le bambine di nuovo saranno date in sposa, come premio ai capi talebani. Non è un Paese per donne l'Afghanistan, eppure sono loro l'anima costruttiva, forte e corretta di un Paese allo sbando.
La paura regna, la libertà è stata sconfitta. Non possiamo rimanere in silenzio tutte noi, donne e uomini, dobbiamo lottare per il riconoscimento dei diritti umani anche in Afghanistan".