Elezioni provinciali 2023, mezzo Patt sta con Dellai, ma Ossanna e Panizza guardano alla Lega
L’assessore regionale: «Quelle di Demagri e Dallapiccola sono opinioni personali. Io lascio parlare il segretario Simone Marchiori, che finora non ha detto niente»
TRENTO. Il progetto politico lanciato dall'ex governatore margheritino Lorenzo Dellai fa emergere la spaccatura interna al Patt tra chi non ne vuole sapere di scendere a patti con il centrodestra guidato da Maurizio Fugatti e l'ala "filo-leghista" rappresentata da Lorenzo Ossanna e dall'ex senatore e segretario del partito Franco Panizza.
«Non si può parlare di progetto "alternativo" all'attuale maggioranza, perché non è quello che è stato deciso all'unanimità dal consiglio del partito e neppure il segretario Marchiori ha usato quel termine. È infatti prematuro fare ora scelte di campo» dichiara Lorenzo Ossanna, consigliere provinciale del Patt, che a livello regionale siede in giunta con la Lega.
Ossanna non ha condiviso affatto la presa di posizione dei suoi colleghi consiglieri autonomisti, la capogruppo Paola Demagri e l'ex assessore Michele Dallapiccola, che hanno incoraggiato il Patt a collaborare per «costruire un progetto politico centrista, popolare, territoriale alternativo all'attuale maggioranza».
Dallapiccola si è spinto oltre, definendosi «convintamente antileghista».
Non è così per il consigliere noneso, per il quale un'alleanza del Patt con la Lega e il centrodestra alle prossime elezioni provinciali non è invece da escludere.
Assessore Ossanna, il Patt ha risposto subito con entusiasmo al progetto di Dellai. E i suoi colleghi di gruppo Demagri e Dallapiccola si sono espressi convintamente per un'alternativa alla maggioranza guidata da Maurizio Fugatti. Lei si dissocia?
Io lascio parlare chi rappresenta il partito, ovvero il segretario Simone Marchiori, che non ha parlato di alternativa a qualcosa, ma della proposta di costituire un Fronte autonomista, territoriale, moderato, autonomista. Quella dei miei colleghi consiglieri è una posizione personale. Poi, è chiaro che in un sistema politico bipolare una scelta di campo il Patt la dovrà fare, ma le cose vanno fatte per gradi.
Ma il Patt ha risposto subito entusiasta alla proposta dell'ex presidente Dellai che ha parlato esplicitamente di una alternativa. Come lo spiega?
Ho condiviso anch'io il ragionamento di Dellai, che ha detto che non ha senso tirare il Patt a destra o a sinistra, ma che va coinvolto su un progetto territoriale, centrista per l'autonomia del Trentino. Io dico che intanto dobbiamo concentrarci sulla costruzione del progetto, poi quale sarà l'alleanza si vedrà.
Ma secondo lei il Patt con chi dovrebbe cominciare a dialogare per costruire il fronte territoriale, con le forze ora all'opposizione o anche con quelle in maggioranza?
Il progetto autonomista, territoriale e centrista è proposto a tutti coloro che accettano questa impostazione. Penso che dovremo cominciare a dialogare con le forze autonomiste, come quella di Kaswalder. Poi con le forze civiche e centriste, che ricordo ci sono anche in maggioranza, penso alla Civica del compianto Borga, ora rappresentata da Mattia Gottardi e Vanessa Masè, e Progetto Trentino, non solo all'opposizione.
Pensa davvero che la Civica di Mattia Gottardi e quelle del sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, che hanno già fatto scelte di campo diverse possano partecipare allo stesso progetto politico con il Patt?
Io parlo genericamente di civici, poi indubbiamente il mondo civico esprime in questo momento posizioni diverse. Ma la nostra proposta territoriale e autonomista è aperta a tutti coloro che sono disposti a confrontarsi con noi su queste cose. Iniziamo a ragionare insieme, poi si vedrà quali saranno le scelte da fare anche rispetto alla coalizione. Ritengo che questa sia la posizione già espressa dal consiglio provinciale del Patt, quindi non è la mia posizione personale, mi attengo semplicemente a quella che è la linea del mio partito.