Provincia, attacco alla parità di genere: scontro sulla modifica delle norme elettorali
Accordo fra centrodestra e Patt per aumentare a tre le preferenze al voto. Per le elezioni provinciali oggi sono consentiti al massimo due nomi, di genere diverso. Secondo la maggioranza «gli elettori saranno più liberi», all'attacco Pd e Futura: «Un altro passo indietro, così favorite gli uomini»
TRENTO. Ritorno al passato: è a rischio la doppia preferenza di genere alle elezioni provinciali.
Il primo a muoversi è stato l'ex presidente Ugo Rossi: la sua proposta è stata portata avanti dai consiglieri del Patt, che hanno trovato l'intesa con Vanessa Masè per un disegno di legge unitario.
Il risultato? Il centrodestra e il Patt vogliono portare a tre il numero possibile dei nomi sulla scheda elettorale, di cui uno di genere diverso.
Di fatto, una controriforma rispetto alle ultime elezioni: oggi si possono scrivere due nomi, di genere diverso.
La decisione, portata avanti dalla prima Commissione del Consiglio provinciale, ha scatenato l'opposizione di Sara Ferrari (Pd) e Paolo Zanella (Futura).
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