In 14 giorni 8.595 no vax trentini si sono "convinti": nelle ultime due settimane somministrate 9.000 dosi
Se ci sono migliaia di persone che negli ultimi giorni si sono convinte e hanno aderito alla campagna (anche perché, sennò non puoi lavorare), restano migliaia quelle che preferiscono affidarsi alla "alternativa" concessa dal governo, ovvero effettuare un tampone ogni 48 ore.
TRENTO. Ci sono le proteste in piazza, ci sono le persone che rinunciano allo stipendio e portano avanti il loro no a vaccini e tamponi, ci sono migliaia di lavoratori che ogni ventiquattro ore vanno a eseguire un test rapido a pagamento, ma ci sono anche migliaia di persone che, alla fine, hanno "ceduto". O, meglio, che si sono convinte. Che si sono fidate della scienza, dei medici e dei ricercatori, e sono andate a proteggersi.
Negli ultimi quattordici giorni, in Trentino, sono state 8.595. Tante, infatti, sono state le prime dosi somministrate. Il numero comprende anche le persone guarite dal Covid che hanno potuto vaccinarsi solo adesso, ma è evidente che la quasi totalità di queste somministrazioni è legata al green pass. Dal 15 ottobre - ovvero dal giorno dell'entrata in vigore delle nuove norme - a martedì 19 le prime dosi in provincia sono state, sempre secondo i dati del ministero della salute, 2.271. Si tratta naturalmente di numeri piccoli, lontanissimi dai picchi estivi (il record di somministrazioni resta quello dello scorso giugno, con 156.222 "punture", mentre a settembre sono state 59.365 e ad ottobre in proiezione arriveremo intorno alle 50 mila), anche perché ormai la stragrande maggioranza della popolazione è vaccinata.
E sono numeri, almeno per quanto riguarda le prime dosi, in calo: nelle due settimane dal 22 settembre al 5 ottobre le prime "punture" sono state 11.200, mentre - appunto - nelle ultime due settimane, ovvero dal 6 al 19 ottobre, sono state 8.600, con una media di circa 600 trentini che ogni giorno hanno messo da parte convinzioni e paure e sono andati al centro vaccinale per iniziare il proprio percorso di protezione dal Covid. Anche, evidentemente, con l'unico fine di ottenere il green pass e quindi poter andare tranquillamente al lavoro, al palazzetto, in pizzeria. Venendo alla situazione generale, in Trentino l'obiettivo dell'80% di protezione della popolazione vaccinabile - quindi con più di 12 anni - è stato raggiunto l'11 ottobre.
Oggi i trentini con doppia dose sono 390 mila (ci sono poi circa 20 mila in attesa di seconda dose, per i quali la protezione è solo una questione di giorni), che rappresentano appunto oltre l'ottanta per cento (82) dei 480 mila cittadini con più di dodici anni. Se però calcoliamo la percentuale sui 540 mila cittadini complessivi, il dato scende a circa il 73%. Tornando al green pass, se ci sono migliaia di persone che negli ultimi giorni si sono convinte e hanno aderito alla campagna, restano migliaia quelle che preferiscono affidarsi alla "scappatoia" concessa dal governo, ovvero effettuare un tampone ogni 48 ore.
Dopo il boom di test nella giornata di lunedì - con oltre 13 mila tamponi, di cui il 98% rapidi, martedì il numero è calato, pur rimanendo alto: 8.000 test di cui 7.600 rapidi. Verosimilmente oggi, quando saranno resi pubblici i numeri di mercoledì, dovremmo tornare a dati più alti, considerato che i test effettuati lunedì saranno ormai "scaduti".