In Trentino quasi 25mila lavoratori no vax
Siamo sotto la media nazionale. In 19mila sfruttano l’opzione tamponi per poter lavorare, gli altri stanno a casa.
Conclusa la prima settimana intera con il decreto green pass in vigore, i numeri iniziano a diventare ufficiali. Uno studio della Cgia di Mestre stima che in Trentino gli occupati non vaccinati siano 23.482, con una stima dell'incidenza al 10,2%, sotto la media nazionale che è al 12,2% e ampiamente sotto la percentuale dell'Alto Adige, la più alta d'Italia al 17,5% (42.150 persone).
Insomma, circa 25 mila trentini in età da lavoro non vaccinati. Di questi 19 mila sfruttano l'opzione tamponi, mentre i rimanenti stanno rinunciando ad andare al lavoro.
Un paio di settimane fa avevamo stimato in circa 40 mila i trentini in età da lavoro non vaccinati. Se calcoliamo che dal 7 ottobre le prime dosi somministrate sono state oltre 9 mila, ecco che i numeri totali iniziano a tornare. Tornando ai dati della Cgia e incrociandoli con il totale di tamponi effettuati in Trentino ogni due giorni (appunto 19 mila circa), il numero dei no vax "duri e puri" che non si stanno recando al lavoro si riduce a qualche migliaio di persone. Un numero che non sta mettendo in crisi il sistema, se non nei trasporti (con la soppressione di alcune corse e quindi disagi ridotti per i cittadini).
Nella sanità, il punto di domanda più grande e settore più delicato, i dati precisi si avranno quando l'Azienda sanitaria effettuerà la seconda tranche di sospensioni: si tratta di qualche centinaio di professionisti, ma abbastanza per mettere in ulteriore difficoltà il lavoro in corsia. Secondo la Cgia c'è anche una ulteriore spiegazione alla mancanza di problemi organizzativi nel mondo del lavoro: «Forse perché le cose sono andate diversamente: infatti la sensazione è che molti dipendenti senza green pass abbiano "'aggirato'" le disposizioni previste dal decreto legge, recandosi comunque in fabbrica o in ufficio.
I controlli, così come previsti dalla norma, non sarebbero particolarmente stringenti». Se questa chiave di lettura vale anche per il Trentino ancora non si sa. Quello che è certo è che in provincia i numeri sono buoni e ampiamente sopportabili, grazie ovviamente ai test rapidi che permettono all'ottanta per cento dei no vax di andare comunque al lavoro. In tal senso le farmacie del territorio stanno continuando a svolgere uno sforzo enorme, garantendo la possibilità di test rapidi in ogni angolo della provincia e con orari assolutamente accomodanti per chi vuole ottenere il green pass temporaneo.