Orso M57: anche Lav esulta per la sentenza, Coppola chiede la liberazione
Duro attacco degli animalisti alla giunta: «La Provincia di Trento si è dimostrata del tutto incapace di favorire la convivenza pacifica fra orsi e cittadini»
TRENTO. Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso di ENPA e OIPA e intima alla Provincia di Trento di valutare la possibilità di liberare l’orso M57, dallo scorso anno rinchiuso al Casteller. Ed anche la Lav esulta: «Come si ricorderà, l’animale venne catturato mentre rovistava nei cassonetti della spazzatura, dopo avere aggredito un uomo presso il lago di Andalo,«in circostanze mai chiarite. Non è stato infatti mai appurato come mai la persona che accompagnava l’aggredito, fosse riuscita a mettersi in sicurezza senza alcun problema, tanto da far pensare che la vittima avesse voluto scattare alcune foto all’animale, e che per questo avesse indugiato alla sua presenza, provocandone la reazione».
«Siamo molto felici della pronuncia del Consiglio di Stato – dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici – ora M57 deve essere subito inserito in un percorso di recupero per essere poi rimesso in libertà, come abbiamo sempre chiesto».
Fin dal giorno della sua cattura «la LAV si è subito schierata a favore della liberazione dell’orso M57, inviando alla Provincia di Trento una diffida con la richiesta di immediata liberazione dell’animale, ingiustamente recluso dopo che era stato abituato ad approvvigionarsi di cibo presso i cassonetti che la Provincia stessa, colpevolmente, non aveva messo in sicurezza.
La Provincia di Trento si è dimostrata del tutto incapace di favorire la convivenza pacifica fra orsi e cittadini. Per questo motivo la LAV, oltre a denunciare le gravi mancanze dell’amministrazione, ha da tempo avviato numerose attività per prevenire possibili incidenti. Lo scorso aprile alcuni esperti canadesi e statunitensi hanno partecipato a un convegno online organizzato dall’associazione, durante il quale sono state illustrate le migliori esperienze sviluppate oltreoceano per scongiurare la possibilità di attacchi da parte degli orsi.
Esperienze che la LAV ha poi tradotto in attività concrete, sviluppate con i suoi volontari sul territorio della provincia di Trento con l’obiettivo di informare e educare i cittadini alla convivenza pacifica con gli orsi. È così che solo nella scorsa estate i “Bear Ambassador” della LAV hanno contattato circa 5.000 persone sul territorio provinciale, fornendo materiale e spiegando che sono i comportamenti umani a determinare le reazioni degli orsi, quindi la nostra sicurezza dipende esclusivamente dalle nostre azioni.
“Ora che la liberazione di M57 può diventare realtà è necessario che avvenga nella massima sicurezza per l’orso – conclude la LAV – per questo chiediamo che sia approntato con urgenza un programma specifico che preveda una sorta di rieducazione alla selvaticità dell’animale, come avviene in Canada per quegli orsi che dimostrano un atteggiamento troppo confidente”».
Lucia Coppola (Verdi)
La consigliera Lucia Coppola (Verdi), del Consiglio provinciale di Trento, ha depositato un'interrogazione per sapere se, a seguito della sentenza del Consiglio di Stato, il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti intende rimettere in libertà l'orso M57.
Nell'interrogazione si chiede inoltre in che modo la Provincia intenda farsi carico del benessere degli orsi, ad iniziare da due esemplari rinchiusi nel centro faunistico del Casteller, quanti cassonetti anti orso sono stati messi a disposizione e dove sono stati collocati e se si hanno notizie sullo stato di salute di Dj3, trasferita nel parco Alternativer Bärenpark Worbis, in Germania.