Pandemia / I numeri

Covid, in Italia inversione di tendenza più marcata a Nordest. Verso la proroga del green pass

Se i numeri del Trentino per ora restano sotto controllo, in Alto Adige e altrove accelera una tendenza al peggioramento che porta la provincia a rischio «zona gialla» con 56 pazienti in ospedale e cinque in rianimazione

TRENTINO Sono 27 i nuovi contagi, situazione stabile in ospedale
ALTO ADIGE Alto Adige, continua l'impennata: 185 nuovi positivi

TRENTO. Mentre in Europa accelera l'aumento dei casi quotidiani di covid e tornano le prescrizioni più severe, anche in Italia la pandemia registra un'impennata di quella che ormai si configura come seconda ondata.

Paesi come Germania e Danimarca hanno reintrodotto misure severe e esteso il pass sanitario.

Se in Trentino fortunatamente il quadro resta sotto controllo, è proprio il Nordest a segnare i numeri più preoccupanti, a cominciare dal Friuli Venezia Giulia e in particolare dalla provincia di Trieste (epicentro di manifestazioni no vax diventate anche focolai di contagio).

Ma anche l'Alto Adige segna ancora numeri pesanti: ieri un decesso (una giovane donna non vaccinata e con patologie pregresse) e 185 positivi su appena 649 tamponi processati.

In Alto Adige aumentano i ricoveri (avvicinandosi alle soglie critiche) e il quadro si presenta teso, con il 22% circa della popolazione eligibile che manca all'appello per la vaccinazione.

Intanto l'aggiornamento nazionale diffuso ieri, 8 novembre, dal ministero della salute indica 4.197 i positivi ai test nelle ultime 24 ore, mentre domenica erano stati 5.822.

Eseguiti, però, solo 249.115 tamponi molecolari e antigenici, contro i 434.771 del giorno prima.

Il tasso di positività è infatti salito all'1,7%

Sono state invece 38 le vittime in un giorno (domenica 26).

Frattanto  un ricalcolo ha modificato il numero totale delle vittime dall'inizio della pandemia: da 132.291 a 132.385.

Gli attualmente positivi in Italia sono 98.775, 1.788 in più nelle ultime 24 ore.

Dall'inizio della pandemia i casi totali sono 4.812.594, i morti 132.423.

Ora risultano 415 i pazienti in terapia intensiva, 17 in più rispetto a doemnica nel saldo tra entrate e uscite.

Gli ingressi giornalieri sono stati 35 (ieri 26).

I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.362, ovvero 147 in più rispetto a ieri

In generale quella italiana è una situazione complessa che costringe a elaborare nuove strategie per arginare l'epidemia: dalla terza dose del vaccino ai farmaci anti covid, a una riflessione su un'eventuale proproga dello stato di emegenza che per il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, "è probabile, considerata la recrudescenza del virus e il fatto che ci troveremo in pieno inverno".

Anche la proroga del green pass, posti di lavoro compresi, sembra probabile.

Una allerta riferita alla pandemia ribadita anche dal ministro della salute Speranza: "Guai a pensare che ne siamo fuori", ha detto. Il governo vigila e mantiene la linea: in questa fase non si può abbassare la guardia ma bisogna restare ancorati ai dati. E quindi, confermano fonti dell'esecutivo, anche per le valutazioni sulla proroga dello stato d'emergenza saranno i numeri a guidare le scelte.

Cautela ma non drammatizzazione anche perchè, si ricorda, sono sempre i dati a collocare l'Italia - insieme alla Spagna - tra i Paesi con la crescita meno rapida di casi, ma con aree del Paese parecchio più esposte di altre.

Intanto il generale Figliuolo prevede un incontro "a breve" con Roberto Speranza e con il Comitato tecnico-scientifico per sciogliere le riserve su un ulteriore abbassamento dell'età alle quale somministrare le terze dosi del vaccino.

"È ragionevole pensare - ha detto il sottosegretario alla Salute, Costa - che entro fine anno ci potrà essere una graduale estensione della platea, ad esempio, ai 50enni".

Da Bruxelles, nel frattempo, l'Agenzia europea dei medicinali (Ema) intende fornire "raccomandazioni a livello Ue nel più breve tempo possibile per aiutare le autorità nazionali a decidere sul possibile uso precoce" del farmaco anti Covid molnupiravir prodotto dalla Merck, ad esempio "in contesti di emergenza".

E in questo solco in Italia, a quanto si apprende, è attesa la decisione in proposito dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e ministero della Salute.

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