Qualità della vita, Trento seconda in Italia ma ultima in classifica per la sanità
Clamoroso risultato nella classifica di «Italia Oggi»: siamo dietro Parma, ma pesano gli indicatori della salute, ed anche le violenze ed aggressioni sessuali
TRENTO. Dopo aver conseguito il primo posto nella classifica per gli ecosistemi urbani di Legambiente, la città di Trento si posiziona al vertice anche della classifica sulla qualità della vita di «Italia Oggi», dove raggiunge il secondo posto, alle spalle di Parma e una posizione prima di Bolzano. Ai piedi del podio, nell'ordine, troviamo Bologna e Milano, rispettivamente al quarto e quinto posto della classifica generale. L'analisi, realizzata in collaborazione con gli esperti dell'università La Sapienza di Roma, ha preso in considerazione numerosi fattori che riguardano sia il capoluogo che l'intero territorio provinciale, effettuando una graduatoria per ciascuno degli aspetti che sono stati analizzati: si va dall'ambiente naturale alla sicurezza sociale, dalla sanità al livello di istruzione scolastica, dal numero di componenti per ogni nucleo famigliare fino alle sofferenze bancarie cagionate dai prestiti alle famiglie.
«Dopo il primato raggiunto nella classifica di Legambiente - ha commentato ieri il sindaco di Trento, Franco Ianeselli - arriva a stretto giro la conferma sulla qualità della vita, che dimostra ancora una volta come la nostra città sia un luogo dove si vive bene, anche grazie all'impegno dei dipendenti della pubblica amministrazione e dei nostri concittadini. Direi che il risultato, che ci dà un po' di fiducia per il futuro, mostra come a vincere sia una combinazione tra civismo della popolazione trentina e l'intervento pubblico».
Tra le voci per cui Trento eccelle vi sono anzitutto l'istruzione e il numero di studenti con adeguate competenze alfabetiche e numeriche, e poi il verde urbano (per cui si posiziona al secondo posto a livello nazionale), oltre al numero di start-up e piccole e medie imprese, per cui arriva al terzo posto. Considerate eccellenti anche l'offerta di trasporto pubblico (11° posto), la raccolta differenziata dei rifiuti (settimo posto), in parte controbilanciata dal livello provinciale di emissioni di biossido di azoto (95° posto) e dall'alto numero di veicoli immatricolati
.Il capoluogo si posizione inoltre al 31° posto per reati e sicurezza, anche se vi sono pochi furti d'auto, omicidi e azioni dolose (rispettivamente settimo, 16° e 13° posto a livello nazionale). Sono alti, tuttavia, i numeri delle violenze sessuali (90° posto) e dei tentati omicidi (77°).
La città è invece ultima in classifica - 107esima su 107 posizioni - per il sistema sanitario, soprattutto per la carenza di posti letto in cardiologia e cardiochirurgia, ostetricia e ginecologia e terapia intensiva, oltre alla scarsa presenza di apparecchiature diagnostiche (soprattutto Tac, risonanza magnetica e acceleratori lineari per radioterapia) in relazione al numero della popolazione. In tema di sicurezza sociale, i dati del capoluogo risentono particolarmente della pandemia: a partire dall'84° posto per casi ogni mille abitanti, fino alla variazione di mortalità degli over65 (72° posto).
Incidono negativamente anche gli infortuni sul lavoro (102° posto) morti per tumore (92°) e suicidi (89°).
«L'indagine - ha spiegato il sindaco Franco Ianeselli al riguardo - prende in considerazione indicatori ora cittadini, ora provinciali. Di anno in anno vi sono scostamenti importanti, che meritano certamente un approfondimento, tuttavia ci stupisce il dato sulla nostra sanità: se la questione delle violenze sessuali può essere letta in chiaro-scuro (ovvero rilevando come, da noi, vi può essere una minore paura a rivolgersi alle forze dell'ordine), sul tema della sanità possiamo dire che certamente noi non la riteniamo tra le peggiori in Italia. Ad ogni modo, non amministriamo pensando alle classifiche, ma cercando di fare il nostro meglio per i cittadini, e su alcuni ambiti cercheremo certamente di fare di più».