Azienda sanitaria trentina, al nuovo direttore generale andranno 20mila euro in più
Nella delibera approvata venerdì dalla giunta, con l'avviso per raccogliere le candidature all'incarico di direttore dell’Apss, il trattamento economico del futuro numero uno viene portato a 185.000 euro lordi l'anno
TRENTO. Nel giro di un anno è lievitato di 20.000 euro l'anno il compenso previsto dalla giunta provinciale per il direttore generale dell'Azienda sanitaria. Nel bando approvato il 4 agosto dell'anno scorso per la selezione del nuovo direttore, dopo le dimissioni di Paolo Bordon, veniva infatti indicato un compenso annuo lordo di 165.000 euro.
Le dimissioni a luglio di quest'anno di Pier Paolo Benetollo, travolto dal "caso Tateo", hanno portato alla necessità di provvedere a una nuova selezione, visto che attualmente il vertice dell'Azienda è stato affidato ad Antonio Ferro solo come facente funzione. Nella delibera approvata venerdì scorso dalla giunta Fugatti, con l'avviso per raccogliere le candidature all'incarico di direttore generale dell'Azienda sanitaria trentina, i requisiti richiesti e le condizioni dell'incarico sono sostanzialmente gli stessi tranne appunto che per il trattamento economico del nuovo direttore generale che viene portato a 185.000 euro lordi l'anno.
Tale compenso può essere incrementato dalla giunta provinciale di una quota annua fino al 20 per cento dello stesso in base al raggiungimento o meno dei risultati indicati. La durata dell'incarico è di cinque anni, ma dopo i primi due anni se non soddisfatta la giunta più provvedere a licenziare il direttore. Negli ultimi due anni non è stato necessario perché se ne sono andati prima del termine dell'incarico, sia il direttore Bordon, che era stato nominato dalla giunta Rossi, che Benetollo, anche se quest'ultimo ha poi accettato di continuare a rimanere nella squadra di vertice dell'Azienda sanitaria al fianco di Ferro.
Ora si dà per scontato, come fu nel caso di Benetollo l'anno scorso, che l'attuale direttore facente funzioni Ferro sarà tra i candidati che aspireranno all'incarico. Non si è capito, perché né il presidente Fugatti né l'assessora alla salute, Stefania Segnana, l'hanno spiegato (si è discusso dell'aumento forse?) perché ci sono voluti quattro mesi dalle dimissioni di Benetollo a luglio per l'approvazione dell'avviso per la selezione del direttore. Si sa infatti che dalla pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale e i tempi dell'iter di presentazione delle candidature, nomina della commissione e individuazione della "rosa" dei papabili passeranno mesi. L'ultima volta ce ne sono voluti quattro, quindi si arriverà se va bene a marzo prima di vedere il nuovo direttore generale dell'Azienda.