I vigili del fuoco in assemblea, pensando a un Museo dei pompieri e all’obbligo vaccinale
Tanta carne al fuoco nell’assise straordinaria svoltasi a Vezzano, il presidente della Federazione, Pederiva, parla del vaccino obbligatorio: «non è stata una nostra scelta ma ci è "piovuta" dall'alto. Ci adegueremo»
VEZZANO. Si è svolta a Vezzano l'assemblea provinciale straordinaria dei comandanti dei Corpi dei vigili del fuoco volontari del Trentino, un'occasione anche per fare il punto dopo le difficoltà iniziali dovute alla pandemia. Un settore che in provincia di Trento conta ad oggi oltre 5.500 volontari, più di 8mila se si considerano anche allievi e personale fuori servizio, con 237 Corpi in tutto suddivisi in 13 distretti.
Ma non solo, perché un ampio spazio è stato riservato alla presentazione del progetto "Irpinia 1980 - Restituzione della memoria storica", un filmato realizzato dal Museo storico del Trentino con il quale la realtà dei vigili del fuoco intende proseguire a stretto contatto nel prossimo futuro. Una collaborazione scelta non a caso, perché sul tavolo sembrerebbe esserci un'idea decisamente interessante: la realizzazione di un museo dedicato proprio ai pompieri trentini, in cui raccontarne la storia e l'evoluzione nel tempo.
«Si tratta però semplicemente di una bozza, non c'è nulla né di definito né di concreto - ha precisato puntualmente il presidente della Federazione, Giancarlo Pederiva - L'idea è quella di costruire, insieme al Museo, proposte concrete per il futuro del nostro settore. Una di queste potrebbe essere proprio il museo, ma c'è ancora tantissimo lavoro da fare e per ora stiamo solo ragionando sulla base di idee e proposte ipotetiche».
Accanto alla presentazione dell’atteso filmato, l’assemblea straordinaria ha visto la consegna della Fiamma d’oro per i 40 anni di servizio a 39 volontari e delle medaglie d’oro di lungo comando (20 anni) assegnate a 9 vigili/comandanti. A Vito Micheli, già ispettore del distretto Valsugana e Tesino, è stata invece conferita la medaglia d’oro della Federazione.
Spazio poi all’approvazione, da parte dei comandanti, di una modifica dello statuto della Federazione che introduce il bilancio triennale.
Infine, è stato come detto riservato uno spazio al lavoro dei vigili in tempi di Covid-19: «Parlare di "ripresa" nel nostro caso non è corretto, dato che non ci siamo effettivamente mai fermati - ha aggiunto Pederiva - Abbiamo assicurato la continuazione del servizio anche nei momenti più difficili dell'emergenza sanitaria, poi purtroppo ammetto che ci siamo dovuti fermare per quanto riguarda corsi di formazione, assemblee e riunioni di vario tipo. In questo caso sì che possiamo parlare di ripartenza, in effetti da questo punto di vista ci eravamo arrestati quasi completamente ed ora c'è molto da recuperare. A livello operativo invece, al momento ogni intervento viene ancora condotto con le massime precauzioni, tra cui mascherine, distanziamenti e così via».
Un ultimo appunto Pederiva lo ha riservato all'obbligatorietà vaccinale anti-Covid, che dovrebbe scattare entro breve anche per il comparto dei vigili del fuoco: «Siamo praticamente tutti vaccinati e quindi abbastanza tranquilli, certamente rimane una piccola percentuale di coloro che non hanno aderito. Sull'obbligo non possiamo dire nulla, non è stata una nostra scelta ma ci è "piovuta" dall'alto: ci adegueremo, seguendo chiaramente l'evolversi della situazione sanitaria e dei suoi regolamenti giorno dopo giorno».