Il no dei Comuni trentini all'autostrada della Valdastico
Il consigliere provinciale Alex Marini (M5S) ha chiesto e ottenuto la documentazione riguardante le rpese di posizioni degli enti territoriali sul progetto caldeggiato dalla giunta leghista al governo in piazza Dante
REGIONE Valdastico, il consiglio regionale dice no all'autostrada. Anche la Svp vota a favore
TRENTO. Nel giorno del no votato in consiglio regionale, con la Svp che appoggia un Odg delle minoranze, si apprende una sintesi della posizione dei Comuni trentini, che sostanzialmente li vede contrari all'autostrada Valdastico nord.
Pomarolo, Pergine Valsugana, Isera, Alta Valsugana e Bersntol, Altopiano della Vigolana, Castelnuovo, Trento, Nomi, Besenello, Calliano, Rovereto, Vallarsa, Caldonazzo, Lavis, Volano e delle Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol e Vallagarina - in modi e toni diversi ma sempre con supporto tecnico - bocciano il prolungamento dell'autostrada in Trentino.
Grazie ad una interrogazione il Movimento 5 Stelle, con il consigliere Alex Marini, ha ottenuto le osservazioni ed i contributi di Comuni e Comunità riguardo alla deliberazione della giunta provinciale n. 1058 del 25 giugno 2021, quella che - ricorda Marini - "nelle intenzioni di Fugatti & Co dovrebbe portare allo sbarco delle autostrade venete in Trentino".
Il Comune di Pomarolo - ad esempio - conferma "la propria opposizione a qualunque strategia pianificatoria che preveda la progettazione e realizzazione di nuove strade ad alto scorrimento su gomma, tanto più quindi al prolungamento verso nord della A31 della Valdastico e al suo collegamento alla A22 del Brennero, qualsiasi sia il punto dell'innesto, poiché esso costituirebbe una grave minaccia alla salute delle popolazioni e contraddirebbe la scelta fondamentale di ridurre il traffico sull'autostrada e trasferirlo il più possibile sulla ferrovia".
La Comunità della Vigolana invita la Provincia a "prendere definitivamente atto delle insuperabili problematicità del percorso attraverso la Valle del Centa e i Laghi di Caldonazzo e Levico quale ipotesi di collegamento ad est, elidendo ed eliminando dal Pup e dalla variante al Pup tale opzione". Isera esprime attraverso il consiglio comunale "la piena contrarietà alla pianificazione dell'intervento oggetto della Variante al Pup relativa al Corridoio di accesso Est, sulla scorta: di numerose criticità e contraddizioni rilevate, l'accertata non coerenza con gli strumenti programmatici sovraordinati, l'evidente carenza sistematica degli obiettivi generali ed operativi prospettati e la tipologia relativa al modello di mobilità proposto".
Secondo Pergine, "la carenza di analisi, simulazioni e valutazioni comparative che consentano di fondare su evidenze e su dati di fatto, secondo serie storiche e ipotesi prospettiche, le ragioni della scelta di variare il Pup, rende la proposta indecidibile".
Per il Comune di Rovereto, "la carenza informativa del documento preliminare ed il disallineamento con gli studi condotti dalla società concessionaria autostradale A4, completamente ignorati, non rendono la procedura chiara sia negli obiettivi, sia nelle intenzioni, limitando la possibilità di redigere le osservazioni e quindi la partecipazione alla procedura".