Provincia / La piaga

Mobbing, entro l'anno arriva un sito per le segnalazioni online e per chiedere aiuto

Lo ha chiesto più volte il consigliere provinciale del M5s Alex Marini: “Per fortuna qualcosa si sta incominciando a muovere

TRENTO. Di mobbing nell'ambito dell'Azienda sanitaria - se ci sia stato, se non si sia stato, e con quali conseguenze - si discute da mesi, dal giorno in cui i trentini hanno imparato il nome della dottoressa Sara Pedri e della sua triste vicenda nel reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'ospedale Santa Chiara.

Ma nel mondo non c'è solo quel caso, su cui la valutazione definitiva per altro non è ancora arrivata. E non c'è solo l'Azienda sanitaria nel mondo. Il mobbing sul luogo di lavoro è un problema che purtroppo tocca molti e adesso potrebbe vedere la luce un'iniziativa istituzionale: entro fine dicembre sarà attivo un sito internet ad hoc, in cui l'utente potrà non solo trovare informazioni circa enti e soggetti che possono aiutare, ma avrà modo anche - se questo è il suo caso - di denunciare un caso di mobbing.

Sui tempi si è impegnata l'assessora alla Sanità e politiche sociali Stefania Segnana, rispondendo qualche giorno fa ad un'interrogazione del consigliere 5 stelle Alex Marini. Il quale un po' esulta - «a forza di insistere qualcosa si muove» - ma un po' fa presente che sul tema la Provincia non ha esattamente la velocità di un recordman: il coordinamento provinciale antimobbing si è insediato nel settembre 2019. Da allora si è riunito - prima della relazione consegnata un mese fa - tre volte di due anni. C'è stato il Covid, certo.


Restando alla notizia, tutto parte dal coordinamento - previsto per altro da una legge del 2013 - che alla giunta era chiamato a dare indicazioni preciso. In questi anni ha fatto studiare il fenomeno dall'Università di Trento, che pur con i limiti di un sondaggio poco rappresentativo dal punto di vista numerico, ha chiarito un aspetto: il mobbing non tocca un genere piuttosto che un altro, né è figlio necessariamente del rapporto gerarchico. Attiene semmai - e qui si comprende il senso di iniziative pubbliche - a modelli organizzativi che lo agevolano, oltre naturalmente ad un clima tra colleghi, dal punto di vista etico, che lo può aggravare. Quindi cosa fare? Il coordinamento in questione ha proposto appunto un sito internet, collettore di informazioni a doppio senso: per l'utenza ma anche dai cittadini verso le istituzioni.

Il sito sarà in rete entro dicembre e conterrà «informazioni funzionali all'attivazione di procedure di segnalazione di casi di mobbing, con richiami specifici normativi e indicazioni operative che riguardano anche i soggetti a cui è possibile rivolgersi per supporto – spiega l'assessora Segnana - In particolare è prevista una sezione per la segnalazione in forma scritta tramite il collegamento diretto a questa mail».

Una risposta che in parte soddisfa il consigliere Marini, che sul tema mobbing in generale e negli ambienti provinciali in particolare, si è interessato negli scorsi mesi attraverso più iniziative, tra cui appunto l'interrogazione in questione.

«Acquisito lo sblocco del sito - osserva Marini - resta comunque molto lavoro da fare, a partire proprio dalla tutela dei segnalatori, che, come sa chiunque si occupi di pratiche mobbistiche sa, non si manifesteranno in maniera consistente a meno di non avere la garanzia dell'anonimato in modo da evitare ritorsioni». Il collegamento ipertestuale al sistema di raccolta digitale whistleblowing (che permette segnalazioni in via anonima) è stato escluso dall'assessora Segnana perché «è già presente sul sito ufficiale della Provincia».

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