Sostegno alle donne vittime di violenza, dalla Provincia fino a 400 euro al mese per un periodo massimo di un anno
“L’assegno di autodeterminazione - spiega l’assessora Segnana - punta a rafforzare il sistema di protezione già applicato in provincia di Trento”
TRENTO. La Giunta provinciale ha approvato i criteri e le condizioni di accesso all’assegno di autodeterminazione riservato alle donne vittime di violenza. “Viene così introdotto un nuovo intervento economico provinciale, previsto dalla legislazione provinciale in materia, per sostenere l’autonomia delle donne vittime di violenza e in particolare per agevolare l’autonomia abitativa e il rafforzamento o il raggiungimento dell’autonomia personale - spiega l’assessore Segnana -. L’assegno assume dunque una valenza socialmente rilevante, come supporto alla donna nella sua scelta di allontanarsi dalla violenza ed intraprendere un percorso volto a recuperare la capacità di autodeterminare il proprio percorso di vita”.
Un intervento quindi che si inserisce nella risposta complessiva data dal territorio, con la rete che unisce istituzioni, magistratura, forze dell’ordine, servizi pubblici, associazioni, per rispondere ad un fenomeno che interessa anche il Trentino e impone un efficace impegno volto al contrasto delle forme di sopruso, così come alla tutela delle vittime e alla prevenzione.
In particolare, i dati raccolti attestano che le denunce e l’emersione della violenza avvengono in un contesto dove i servizi di sostegno sono presenti e continuativi soprattutto per le fasce più deboli e le donne con figli.
“L’assegno di autodeterminazione - aggiunge Segnana - punta a rafforzare il sistema di protezione già applicato in provincia di Trento; è infatti slegato dalla prestazione lavorativa, dalla cittadinanza e dalle condizioni di soggiorno e serve come garanzia di indipendenza economica, e dunque concreta forma di sostegno, per le donne che intraprendono percorsi di fuoriuscita da relazioni violente”.
La misura consiste in un assegno mensile pari a 400 euro, ridotto a 200 euro se la richiedente è ospite di una struttura residenziale socio-assistenziale che garantisce anche il vitto. L’assegno è corrisposto per un periodo minimo di tre mesi e massimo di dodici mesi sulla base di quanto previsto dal piano personalizzato di intervento. Le risorse utilizzate per finanziare questo intervento economico sono interamente provinciali.