Cosa succede a Cassa Centrale Banca: Sartori si dimette, ma non è detto che ci sarà un nuovo amministratore delegato
Dal cambio di statuto (ancora da approvare in assemblea) all’addio dell’uomo simbolo del gruppo bancario: tanti scenari e ipotesi aperte per via Segantini
TRENTO. La vigilia di Natale Mario Sartori, direttore generale e amministratore delegato di Cassa centrale banca era al lavoro, al proprio posto. Questo nonostante le dimissioni comunicate il giorno prima, al termine del consiglio di amministrazione che ha sancito l'addio, a partire da febbraio, dell'uomo che maggiormente ha creduto nello sviluppo nazionale di Ccb e che è stato il principale artefice del decollo nazionale di questa realtà con radici a Trento.
Come detto, l'accordo raggiunto prevede che Sartori abbandoni i propri incarichi a partire dal primo febbraio. In queste ore, però, si sta definendo il percorso che potrebbe portare alla scelta della guida del nuovo management di via Segantini.
Il comunicato uscito al termine del cda della scorsa settimana, parlava di «mesi». A seconda del momento in cui il direttore generale uscente smetterà di essere operativo, magari solo per smaltire alcuni dei giorni di ferie accumulati, sono ipotizzabili strade diverse.
Per un breve periodo è possibile che la scelta possa essere del tutto interna. In questo caso, la prima opzione è scritta nell'organigramma e offre il nome dell'attuale vicario, Enrico Salvetta.
Con un'opzione da mettere in campo a medio e lungo termine, invece, la scelta potrebbe essere diversa per la direzione generale e, soprattutto, è difficile pensare che ad e direttore generale possano essere ruoli che convivono nella stessa persona. Anzi, il futuro di Casssa centrale, potrebbe non contemplare proprio la ricerca di un amministratore delegato.
Al momento un ad non è previsto nemmeno alla guida della diretta concorrente Iccrea, l'altra centrale nazionale del credito cooperativo. E, a quanto pare, anche il nuovo statuto che attende di essere approvato da un'assemblea straordinaria da parte di Cassa centrale, non prevede alcun obbligo di avere a disposizione questo tipo di figura.
In questo caso, dunque, il ragionamento sarebbe doppio, dovendo prevedere in primo luogo se confermare la presenza del ruolo dell'ad e, solo in caso affermativo, di procedere con un'eventuale scelta.
Se così fosse, quindi, la ricerca di un candidato non potrebbe essere immediata.Si tratta comunque solo di scenari e di ipotesi che faticano ad uscire dai palazzi attorno a via Segantini che fanno da teatro a questa partita. Un partita che, peraltro, non si chiuderà nemmeno con la scelta del successore di Sartori.
Come ricordato venerdì scorso, infatti, i prossimi mesi vedono in scadenza anche presidente e vicepresidente dell'istituto cooperativo, rispettivamente Giorgio Fracalossi e Carlo Antiga.