Il 10 gennaio (da noi il 7) tutti in classe, il governo non approva il rinvio. Bisesti: «Siamo per la scuola in presenza. I trasporti? Ci stiamo lavorando»
L’assessore provinciale conferma che si seguiranno le decisioni di Roma. Con un occhio alla altissima percentuale dei contagi fra i giovani e i bambini, che potrebbe portare il Ministero a nuove misure sulla quarantena delle classi
TRENTO. Nessuno slittamento, gli studenti italiani torneranno a scuola il 10 gennaio, come previsto. In Trentino già il 7 (per un solo giorno).
La quarta ondata della pandemia non accenna a placarsi ma il governo mantiene la linea rigorosa e conferma il calendario scolastico, seppure probabilmente con alcune modifiche almeno per quanto riguarda quarantene e distinzioni tra vaccinati e non nelle classi.
Il governo ha deciso, nonostante il pressing di alcuni governatori e la proposta di De Luca (Campania), che vista la situazione Covid chiedeva di prolungare la vacanze natalizie fino al 20 gennaio.
Le Regioni spingono per aumentare la soglia di positivi superata la quale le classi finiscono in Dad. Intanto, nuove riunioni tecniche a palazzo Chigi in vista di quella che appare sempre più una certezza, ovvero l'estensione del super Green pass al lavoro.
A preoccupare, al momento, sono i dati che riguardano i casi di positività tra i più piccoli, quella fascia di età, cioè, che per ultima ha cominciato il ciclo vaccinale. Circa un contagio su quattro, rivela infatti la Società Italiana di Pediatria, riguarda nell'ultima settimana gli under 20.
A ordinare il rientro è palazzo Chigi, la cui linea - ribadita più volte nei giorni scorsi dal ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi - è quella di tenere aperte le scuole e relegare la didattica a distanza solo alle strette necessità.
E in Trentino?v Anche da noi si tornerà regolarmente in classe tra venerdì e lunedì. E, pur in attesa di eventuali novità a livello nazionale, almeno per ora le regole su isolamenti, utilizzo della Dad e vaccinati e non vaccinati, restano quelle di prima di Natale.
A fare il punto della situazione, alla luce soprattutto delle tanti voci e delle tante (e diverse) richieste che si rincorrono tra governo e presidenti di regioni, sono l'assessore Mirko Bisesti e il direttore Roberto Ceccato. «Noi siamo pronti ad andare avanti con i modelli e i protocolli studiati in stretta sinergia con il Dipartimento salute e che stanno funzionando bene. Abbiamo garantito la scuola in presenza anche nei momenti più difficili dell'anno scorso e di due anni fa e continuerà a essere così», spiega Bisesti.
Certo è che la situazione epidemiologica è molto cambiata nell'ultimo periodo. Nei primi sette giorni di dicembre i contagi totali in Trentino erano stati in totale 1.200, mentre negli ultimi sette sono stati in tutto 7.000. E con numeri così alti è evidente che molti studenti, molti loro genitori, molti insegnanti o inservienti siano presumibilmente a casa in isolamento. «La situazione non va presa sottogamba, questo lo abbiamo sempre detto. Ora vedremo cosa deciderà il governo e in caso con l'Azienda sanitaria valuteremo eventuali accorgimenti. Fermo restando che la priorità è continuare a garantire la scuola in presenza per tutti».
Due temi di grande attualità sono quelli dei trasporti (con le nuove regole che impongono il super green pass per i mezzi pubblici) e l'utilizzo delle mascherine Ffp2. «Sui trasporti faremo chiarezza a breve, valutando le regole ma anche le peculiarità del nostro territorio. Il presidente Fugatti e l'assessore competente Gottardi sono al lavoro in tal senso. Sulle Ffp2 non ci sono problemi: le forniture da parte della Protezione civile per insegnanti e fragili ci sono». I numeri della scuola trentina sono piuttosto chiari: l'82% nella fascia 12-19 anni è vaccinato (32 mila su 39 mila, circa), mentre tra i più piccoli (5-11 anni) la campagna è appena iniziata e siamo a circa 3.500 con la prima dose su 32 mila, ovvero il 10%. Sulle terze dosi per la fascia 16-17 anni le prenotazioni non sono ancora aperte e l'Apss non ha ancora una data certa. Passando alle questioni più tecniche, la parola passa al massimo dirigente dell'istruzione, Roberto Ceccato. «Ad oggi non sono previsti rinvii per la ripresa delle lezioni: a seconda delle scelte fatte sui giorni di vacanza "liberi", alcune scuole torneranno in classe venerdì 7, altre lunedì 10, come previsto. Stiamo seguendo anche noi le discussioni a livello nazionale ed è normale che si viva un po' alla giornata, soprattutto se la situazione si dovesse aggravare. Noi vorremmo mantenere le nostre regole, che sono leggermente diverse da quelle statali e che prevedono l'isolamento della classe con 2 casi positivi: una linea un po' diversa dal resto d'Italia ma costante nel tempo. Sulla Dad "differenziata", considerando i ragazzi vaccinati e quelli no, sulla carta può anche essere ragionevole, ma dal mio punto di vista, se dovessi decidere io, questa differenza non dovrebbe essere applicata. È una teoria che non fa i conti con la pratica e con questioni didattiche e organizzative. Non ci sono quindi novità concrete e, se il governo prendesse delle decisioni tra oggi, domani e dopo domani, le valuteremo. I trasporti restano un nodo, non possiamo più contare su paventate deroghe o altro. Sui trasporti scolastici dedicati, soprattutto per i più piccoli, il green pass non può essere applicato, mentre sui trasporti ordinari si vedrà. Questione mascherine: i singoli istituti stanno raccogliendo i numeri del fabbisogno e poi la Protezione civile distribuirà le protezioni. Anche in questo senso, quindi, non prevediamo disagi particolari».