Sanità / Il caso

Azienda Sanitaria, la grande fuga: altri due dirigenti si dimettono, dopo Bordon, Benetollo e Nava, ora Sforzin e Monterosso

Nelle delibere «si prende atto», e adesso il dottor Gobber diventa «facente funzione» in tre incarichi. L'interrogazione di Paolo Zanella (Futura), mentre Fugatti e Segnana puntano alla riconferma di Ferro

TRENTO. «Con nota del 17 dicembre la dottoressa Simona Sforzin ha comunicato la sua indisponibilità a mantenere le funzioni di direttore del Servizio territoriale oltre il 31 dicembre». E poi: «l'attuale direttore del dipartimento di Governance, dottoressa Michelina Monterosso, ha rassegnato le dimissioni volontarie dal servizio con decorrenza dall'1 gennaio 2022».

Le delibere dell'Azienda sanitaria ufficializzano altri due addii tra i vertici. Il ruolo di Sforzin, che ricopriva una funzione delicata e fondamentale, di raccordo con il territorio e con i medici di base, verrà ricoperto da Gino Gobber. Che sarà così contemporaneamente direttore dell'integrazione socio-sanitaria, direttore del servizio territoriale e direttore delle Cure Palliative.

Un "triplete" di incarichi a scavalco assegnato dal direttore generale facente funzioni Antonio Ferro «al fine di assicurare la continuità delle funzioni assegnate al Servizio territoriale fino alla transizione al nuovo modello organizzativo».

Al posto di Monterosso, invece, l'Azienda ha deciso di affidare un altro incarico al dottor Giuliano Mariotti, attualmente direttore dell'Unità operativa specialistica ambulatoriale. In linea teorica dovrebbe trattarsi di soluzioni temporanee, in attesa dalla nomina del nuovo direttore generale, che dovrebbe avvenire tra circa un mese, con Fugatti e Segnana che sembrano pronti a confermare Antonio Ferro, della conseguente nomina del consiglio di direzione (con le liste riaperte a sorpresa per un mese, evidentemente per permettere ad alcuni professionisti di potersi inserire in vista di una prossima promozione) e infine dell'avvio dell'attesa riorganizzazione, con la creazione dei tre distretti sanitari e delle altre strutture previste dal Pnrr.

A commentare e soprattutto a chiedere risposte sul futuro è il consigliere provinciale di Futura Paolo Zanella, infermiere e coordinatore infermieristico "prestato" alla politica e quindi profondo conoscitore di ruoli e dinamiche all'interno della sanità trentina. Prima di tutto Zanella ripercorre gli ultimi mesi: «l'Apss ha visto una serie di importanti avvicendamenti ai vertici, dovute a ragioni diverse: prima le dimissioni del direttore generale Paolo Bordon, poi quelle di Enrico Nava da Direttore dell'integrazione socio-sanitaria, poi di Pier Paolo Benetollo da direttore generale.

La scorsa estate ci fu la nomina di Antonio Ferro come facente funzione e la conseguente nomina da parte sua di un consiglio di direzione con due membri su tre "a scavalco", ovvero Giuliano Brunori, ora delegato direttore sanitario e direttore di Nefrologia, e Gino Gobber, ora direttore dell'integrazione e direttore delle cure palliative, senza dimenticare l'ultima nomina al posto di Sforzin. Si tratta di una direzione a metà in un momento in cui vi sarebbe bisogno di un governo a tempo pieno della sanità, nave in tempesta a causa dell'emergenza pandemica e della carenza, ormai endemica, di personale».Fatto un rapido quadro della situazione,

Zanella interroga il presidente Fugatti e l'assessora Segnana sulle novità delle ultime ore. «Prima di tutto sarebbe interessante sapere se le dimissioni della dottoressa Sforzin - salvo che siano avvenute per motivi personali - non abbiano fatto riflettere i vertici dell'Apss sull'inopportunità di affidare ruoli a scavalco, che visto quanto accaduto negli ultimi mesi risultano ingestibili se si vogliono portare avanti con responsabilità. Inoltre, per quanto riguarda la nomina del dottor Gobber, chiedo se non si ritenga inopportuno che un Direttore ricopra a scavalco tre ruoli - seppur temporaneamente - in un momento così delicato per la sanità e in particolare per la riorganizzazione territoriale, di cui va ad occuparsi a tre diversi livelli, ovvero in Consiglio didirezione, nell'integrazione socio-sanitaria, nel Servizio territoriale e per le Cure palliative».

Infine Zanella torna su tema piuttosto dibattuto nell'ultimo periodo, ovvero quello della trasparenza e della comunicazione: «Vorrei sapere perché non sia stata data notizia dell'indisponibilità della dottoressa Sforzin a mantenere l'incarico di Direttore del Servizio territoriale e dell'avvicendamento col dott. Gobber e perché la delibera di sostituzione sia ad oggi oscurata sul sito istituzionale dell'Apss».

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