Allarme dei sindacati: "L’incremento dei contagi impatterà su turismo e commercio, vanno tutelati i redditi di chi lavora"
Urgente per Cgil, Cisl e Uil la proroga della cassa integrazione Covid per i lavoratori del terziario: “La misura va estesa fino all’inizio di aprile”. E chiedono che anche la Provincia "protegga" le fasce deboli
TRENTO. “La variante Omicron macìna giorno dopo giorno nuovi record nel numero di contagi, in Trentino e in Italia. Una situazione che mette sotto-pressione le strutture sanitarie, ma che sta impattando negativamente anche sull’andamento di un ampio numero di aziende del terziario. Per questa ragione è urgente che il Governo proroghi la cassa integrazione Covid, scaduta il 31 dicembre scorso”.
Lo affermano Cgil, Cisl e Uil che negli scorsi giorni anno fatto pressione sull’Esecutivo perché si muova in questa direzione. Una scelta in tal senso è attesa anche in provincia, dove la diffusione del contagio incute anche sulla tenuta della stagione invernale.
“E’ assolutamente necessario estendere la cassa Covid per chi lavora nel commercio, nel turismo, negli impianti di risalita e nella ristorazione – spiegano Maurizio Zabbeni, Lorenzo Pomini e Gianni Tomasi che per Cgil Cisl e Uil seguono il mercato del lavoro -. Questi settori sono già stati provati da quasi due anni di pandemia. Senza una proroga degli ammortizzatori straordinari si rischiano nuovi licenziamenti, ma anche chiusure aziendali”.
La misura dovrebbe essere estesa fino alla conclusione dello stato di emergenza, intanto fissato per fine marzo. Il Governo sta valutando di muoversi nella direzione chiesta dai sindacati, ma servono nuove risorse. “Lavoratori e famiglie però hanno bisogno di avere certezze. Oggi i loro redditi sono messi in pericolo dalla pandemia. Ci uniamo, dunque, alle confederazioni nazionali chiedendo all’Esecutivo di fare in fretta”.
“La legge di bilancio ha stabilito un nuovo modello di ammortizzatori sociali. Piazza Dante non faccia scorrere tempo invano e si organizzi per rendere efficaci le nuove misure, anche garantendo la massima operatività del fondo di solidarietà trentino”, concludono Zabbeni, Pomini e Tomasi.