Scuola trentina aperta a ogni costo: 8.000 studenti in dad, 434 classi a casa, è caos sulle regole e il contagio dilaga
I presidi: «Situazione drammatica, ed è il caso di non nascondercelo», genitori e istituti alla ricerca di informazioni che non arrivano, e «l’Azienda Sanitaria è in ritardi di tre o quattro giorni»
COVID L'ultimo bollettino trentino
TRENTO. Ieri, in un solo giorno e nonostante la domenica, le classi in quarantena in Trentino sono salite da 380 a 434. In questo modo, gli studenti e gli alunni fuori dalle scuole, tra mercoledì e ieri, sono passati da quattromila ad oltre ottomila. Senza considerare i singoli positivi che non fanno scattare la didattica a distanza ma che non possono partecipare alle attività in classe.
«La situazione è drammatica - dice senza giri di parole Paolo Pendenza, coordinatore dei dirigenti scolastici trentini - e sarà bene non nascondercelo. Nelle scuole non abbiamo ancora ricevuto dalla Provincia le indicazioni su come applicare le norme introdotte con l'ultima ordinanza del presidente Fugatti».
Tutto questo accade in un delicato momento di transizione, spiega il dirigente generale del Dipartimento istruzione della Provincia, Roberto Ceccato, facendo riferimento al passaggio tra le vecchie e le nuove disposizioni. Di certo la questione ha movimentato il fine settimana con continue richieste di chiarimento da parte delle famiglie alle scuole, ma anche dalle scuole alla Provincia o all'Azienda sanitaria. Tanti e diversi i casi segnalati anche al giornale.
Ci sono classi delle elementari che tra sabato e ieri si sono trovare in isolamento, con un provvedimento che è stato poi tolto e quindi nuovamente imposto.
Grande incertezza anche in una scuola materna dove sono stati segnalati due casi di positività in una sezione, distanti tra loro nel tempo. Però la positività di un altro bambino nella sezione con cui la prima classe divideva il servizio di posticipo, ha portato alla scelta di chiudere l'attività in presenza.
Solo due esempi, ma il caos è generale.
«In realtà, non vedo distinzioni tra una realtà o un'altra del Trentino quanto a criticità», conferma Pendenza. «Come dirigenti abbiamo di fatto assunto l'impegno ad individuare le situazioni critiche e a stabilire le classi da avviare alla didattica a distanza - prosegue il dirigente - Ci era stato assicurato che entro venerdì sarebbero state comunicate le linee operative per svolgere questi compiti ma a questa sera (ieri sera, ndr) non sono ancora arrivate». Manca quindi un aspetto fondamentale per l'applicazione di quanto previsto dall'ultima ordinanza, ma ci sono anche altri problemi.
«L'Azienda sanitaria - sostiene Pendenza - è in ritardo di tre o quattro giorni sia per quanto riguarda le comunicazioni sui positivi, sia per la gestione delle quarantene. Poi è evidente che dobbiamo anche fare i conti con una dotazione di personale, sia nel corpo docente che per quanto riguarda i servizi di segreteria o altro, che risulta incompleta. Docenti e dirigenti, inoltre, sono chiamati a risolvere in via continuativa tutte queste situazioni, rinunciando a qualsiasi spazio per il proprio riposo, considerata l'emergenza in cui ci troviamo»
.Tutto questo accade mentre i positivi nelle classi continuano a crescere. Solo mercoledì scorso le classi in Dad erano 211, con quattromila studenti isolati in casa. Ora, con le classi "chiuse" più che raddoppiate, si stimano già oltre 8.000 studenti in quarantena. Ma, in attesa di comunicazioni ufficiali, potrebbe essere un numero ridotto. «Occorre anche considerare - precisa ancora Pendenza - che ci sono tutti i positivi singoli, quelli cioé che finché non avranno almeno un altro compagno positivo, non fanno scattare il blocco della classe».
Per i prossimi giorni la situazione non pare destinata a migliorare. Stando ai dati resi noti ieri dall'Azienda sanitaria, i nuovi contagiati tra gli 0 e i 18 anni sono stati 572. È evidente che molti di loro sono legati al sistema scolastico con conseguenti ricadute sull'attività didattica che saranno registrate da oggi in poi.