Covid / Il caso

L'infermiere e i tamponi falsi: chi è il denunciato a Pergine, Gabrielle Macinati di Civezzano, fu anche candidato sindaco e alle provinciali per la Lega Nord

La Procura gli ha sequestrato computer, telefonini e 120 mila euro: già indagato nel 2010, nel 2015 aveva tentato la strada della politica, oggi è denunciato con quattro complici fra cui la moglie. L'Ordine degli infermieri: "Se confermato, gravissimo"

VIDEOSERVIZIO Lo scandalo dei tamponi falsi, chiuso l'hub di Pergine

PERGINE. Si allarga e coinvolge altri soggetti, l’inchiesta della Procura della Repubblica sui falsi tamponi che permettevano di ottenere il green pass. Al centro della vicenda c’è un infermiere, al quale sono stati sequestrati i telefonini e 120 mila euro.

Si tratta di un personaggio molto conosciuto a Civezzano e nel Perginese: Gabrielle Macinati, 46 anni, ex presidente dell’associazione Nursing – studio infermieristico associato, ex candidato sindaco per la Lega Nord a Civezzano. E nel 2015 inserito nelle liste delle elezioni provinciali per il Carroccio. Non fu eletto, ma prese 98 voti.

Gabrielle Macinati infermiere

Il professionista è noto alle cronache giudiziarie, visto che già nel 2010 era stato coinvolto in un’inchiesta per truffa ed esercizio abusivo della professione; nel 2015 il salto in politica, era sceso in campo per le elezioni comunali, candidato della Lega per il Comune di Civezzano.

Ora l’infermiere di Civezzano è denunciato per  corruzione, falso e accesso abusivo al sistema informatico, i pm Davide Ognibene e Giovanni Benelli gli contestano anche il reato associativo e stanno ricostruendo la «rete» dei complici. Secondo l’accusa, ne facevano parte anche la moglie, due amiche poco più che ventenni e un ventinovenne di Trento. I quattro – secondo i riscontri delle indagini, avrebbero avuto il compito di gestire le prenotazioni, mentre l’unico abilitato a fare i tamponi era Macinati, che aveva accesso al servizio informatico.

"Se confermati, si tratta di fatti gravissimi sui quali saremo inflessibili. Oltre ai rischi per la salute pubblica, alle responsabilità penali, è evidentemente lesa l'immagine degli infermieri. L'aggravante sarebbe l'effetto lesivo sulla fiducia dei cittadini che credono nella professione infermieristica e dei colleghi infermieri che mettono a rischio quotidianamente la propria salute e spesso la vita per tutelare quella delle persone". Questa la nota dell'Ordine delle professioni infermieristiche della provincia di Trento in relazione alla notizia dell'indagine sui falsi tamponi a Pergine e Trento che vede coinvolte cinque persone, tra cui un infermiere denunciato, tra le altre cose, per corruzione. "L'Ordine effettuerà le verifiche necessarie e attiverà tutte le azioni e le conseguenti eventuali decisioni di propria competenza disciplinare", prosegue il comunicato.

Del caso ha parlato brevemente anche il presidente Fugatti: “Credo che dobbiamo ringraziare le aurotità competenti che hanno scoperto la situazione, tutto va confermato, ma se confermato è qualcosa che non va tollerato” ha detto.

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