I no vax protagonisti a Retequattro: in diretta nazionale nomi, volto e voce dei medici di tre Rsa trentine e dell’ospedale di Cles
Dopo il programma, mandato in onda ieri senza censure, sono fioccate le minacce anche gravi ai sanitari: l’Azienda sanitaria smentisce il «rifiuto alla cura», e condanna
TRENTO. Dopo un servizio televisivo andato in onda su Rete 4 nel corso del programma "Fuori da coro" stanno arrivando offese e minacce agli infermieri e ai medici dei due reparti degli ospedali trentini di Cles e Tione citati nel corso della trasmissione.
Lo comunica l'Azienda sanitaria di Trento in una nota in cui viene espressa "piena solidarietà al personale che da tanto tempo è in prima linea e ha sacrificato tanta parte della vita personale ad assistere tutti i malati, Covid e non".
La Direzione di Apss, che si riserva di tutelare la propria immagine nelle sedi opportune, smentisce inoltre "categoricamente che direzioni mediche, primari o coordinatori dei singoli reparti abbiano dato indicazioni di negare l'assistenza o i trattamenti chirurgici a persone non vaccinate. Anzi, i protocolli aziendali non prevedono di raccogliere obbligatoriamente in anamnesi l'informazione sullo stato vaccinale del paziente anche se succede spesso che siano gli stessi pazienti a comunicare liberamente il proprio stato vaccinale nei colloqui con il personale sanitario".
Nel servizio andato in onda sul canale nazionale, sono stati portati alla ribalta casi eclatanti presso le nostre rinomate case di cura San Pancrazio, Eremo e Regina nei confronti di trentini non vaccinati.
Il caso è stato trattato a partire dalle indagini che coinvolgono l'ospedale Galeazzi di Milano. Ma il conduttore ha mandato in onda (senza oscurare nomi e cognomi dei medici) telefonate e videoregistrazioni – fatti da no vax trentini – che riguardano i tre istituti e l'ospedale di Cles.
I no vax hanno infatti telefonato alle strutture, chiedendo di prenotare prestazioni sanitarie (ortopediche e di altre specialità), avvisando di non avere il green pass.