Amianto, in Trentino 821 siti bonificati e 467 ancora da sistemare: i Comuni possono chiedere sopralluoghi all'Apss
La Provincia spiega anche che del totale di 1.729 tetti di edifici contenenti il materiale cancerogeno presenti sul territorio, per 145 sono ancora in corso le operazioni, mentre 441 richiedono una nuova analisi per valutarne le condizioni e decidere il da farsi
TRENTO. La Provincia comunica che sono 1.729 i siti contenenti amianto censiti in Trentino dal 2012, per 550.200 metri quadrati di superficie totale.
Di questi, 821 sono stati bonificati mediante rimozione del materiale cancerogeno, mentre dei rimanenti 908, 145 sono stati bonificati temporaneamente o con lavori di bonifica da terminare, 467 sono da bonificare e 441 da rivalutare.
I dati sono inseriti nell’aggiornamento dei beni contenenti amianto approvato dalla giunta provinciale con delibera proposta dall’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana.
“Un atto importante - come conferma l’assessore - in materia di salute pubblica, con cui prosegue il lavoro di mappatura, monitoraggio e accompagnamento in Trentino per il progressivo smaltimento dei materiali pericolosi. Un’opera che vede la collaborazione tra i proprietari dei siti contaminati, Provincia, l’Azienda sanitaria e Comuni: tutelare i cittadini è la nostra la priorità”.
I materiali pericolosi sono costituiti dalle coperture in cemento-amianto presenti sui tetti degli edifici sul territorio trentino, sia residenze che capannoni industriali, e che progressivamente sono oggetto dei lavori di smaltimento e riqualificazione delle superfici per i quali sono previsti contributi nazionali.
L’elenco fornisce il quadro aggiornato frutto dei nuovi sopralluoghi condotti dall’Unità operativa Igiene e sanità pubblica dell’Azienda sanitaria e di quanto i Comuni comunicano alla Provincia riguardo al processo rimozione di quanto già mappato nei provvedimenti precedenti.
Le rimozioni possono avvenire sia d’iniziativa del privato cittadino proprietario che con ordinanza specifica del Comune.
Com’è noto, l’amianto, è pericoloso per la salute umana qualora si disperda nell’aria in particelle che vengono inalate attraverso la respirazione.
L’Italia è stato il primo Paese in Europa a bandirlo integralmente.
In Trentino, dopo le bonifiche nei siti sensibili effettuate soprattutto negli anni ’90, in quest’ultima fase l’attenzione si è concentrata in particolare sulle coperture di immobili privati.
Negli anni scorsi, con l’obiettivo di una maggiore semplificazione delle procedure, su impulso dell’assessorato alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia sono stati riorganizzati i controlli, le verifiche e le comunicazioni, nonché i criteri per la rivalutazione. In questo modo i siti sono stati suddivisi in due tabelle, la prima con obbligo di bonifica, la seconda con il solo obbligo di rivalutazione.
Nell’ipotesi in cui ci sia una copertura sospetta non censita che determini un rischio per la salute, il Comune può richiedere un sopralluogo sul proprio territorio di competenza direttamente all’Azienda provinciale per i servizi sanitari - Dipartimento di prevenzione – U.O. Igiene e sanità pubblica di viale Verona a Trento (tel. 0461-904686/4633, pec: igienepubblica@pec.apss.tn.it).
Il Comune, inoltre, può richiedere un sopralluogo motivato anche per rivalutare un sito già censito nelle casistiche in cui si tema che l’immobile comporti un grave pericolo per la salute pubblica a seguito di un improvviso peggioramento dello stato di degrado. Si specifica che le operazioni di bonifica devono essere effettuate solo da imprese specializzate iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali alla categoria 10a e 10b.