Processo Perfido, Fugatti e sindacati: «Dobbiamo tenere alta la guardia»
Le reazioni alla prima condanna per associazione mafiosa in Trentino. Il governatore: «Danni incalcolabile». Cgil e Cisl: «Un giorno storico»
TRENTO. «Dobbiamo essere grati a chi combatte il crimine in tutte le sue forme ed infiltrazioni. Il Trentino deve continuare a tener alta la guardia per proteggersi da chi cerca terreni nuovi dove far crescere le proprie attività illegali». Così, in una nota, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, commenta la notizia della sentenza che ha visto la prima condanna legata al cosiddetto processo Perfido.
«Il Trentino - prosegue il presidente - ha costruito la propria storia e la propria reputazione su valori come la correttezza e il rispetto della legalità. Ecco perché occorre continuare a vigilare, tutti insieme, affinché la correttezza e la qualità che da sempre contraddistinguono il sistema trentino non vengano inquinate: episodi come quelli cui stiamo assistendo ci dimostrano infatti che i danni, soprattutto quelli immateriali, sono incalcolabili».
«È la prima storica condanna per mafia in Trentino. Le sentenze di oggi, infatti, accertano l'esistenza di una “locale” di 'ndrangheta anche nella nostra provincia». Lo scrivono - in una nota congiunta - i sindacati Fillea Cgil e Filca Cisl del Trentino, costituitisi parte civile il 13 dicembre scorso.
«Sono state accolte tutte le nostre richieste; restiamo convinti della necessità oltre che dell'opportunità di prendere formalmente posizione davanti al giudice. Dalle indagini era emerso un quadro di illegalità gravissima, che ha permesso che venissero calpestati i diritti dei lavoratori: non potevamo restare indifferenti», dicono Sandra Ferrari e Giampaolo Mastrogiuseppe, di Fillea Cgil, e Fabrizio Bignotti e Mati Nedzmi, di Filca Cisl.
Per quanto riguarda il risarcimento del danno - pari a 50.000 euro a ogni parte civile - i sindacati affermano che «la cifra che ci viene riconosciuta è importante perché dà il valore della gravità dei fatti commessi».