Guerra / Ucraina

Per tutta la notte esplosioni a Kiev e Kharkiv, oggi i negoziati. Arrivati a Trento i primi profughi

Accolti dal sindaco Ianeselli 16 ucraini, arrivati dopo quasi due giorni di viaggio estenuante: tra di loro un piccolino di circa due mesi di vita. Putin ieri ha minacciato di nuovo il ricorso alle armi nucleari

KIEV. Un primo gruppo di profughi ucraini, costituito da sei mamme e dieci bambini, tra cui un piccolino di circa due mesi di vita, è arrivato ieri sera a Trento in pullman, verso le 19, dopo quasi due giorni di viaggio estenuante.

C'è chi ha trovato ad accoglierli i volti di conoscenti residenti in Trentino - come la madre con il neonato - mentre altri hanno incontrato le braccia aperte di Angela Kotyk e dell'associazione Aiutiamoli a vivere Trentino-Alto Adige, da anni impegnata nell'accoglienza di bambini di Chernobyl e non solo, che si è mobilitata e ha coinvolto il Comune di Trento.

L’arrivo a Trento dei primi profughi ucraini: anche un bambino di un mese e mezzo

Sono arrivati a Trento i primi profughi dall’Ucraina, donne e bambini, dopo un viaggio di due giorni. Il più piccolo ha un mese e mezzo: "Sono molto provati", ci ha raccontato Angela Kotik, la responsabile dell'associazione degli ucraini trentini, che sta tenendo i contatti con loro e con le autorità locali che hanno dato la disponibilità ad accoglierli.

Il punto sulla guerra

Mentre l'Ucraina resta assediata dalle forze nemiche, Vladimir Putin mette in stato d'allerta il sistema difensivo nucleare della Russia. Oggi si terrà un incontro tra le delegazioni, alle porte della Bielorussia.

Sull'orlo della crisi nucleare mondiale, Kiev e Mosca decidono di trattare. Mentre l'Ucraina resta assediata dalle forze nemiche, con la capitale sotto le bombe e la battaglia che infuria a Kharkiv, la porta dell'est, Vladimir Putin mette in stato d'allerta il sistema difensivo atomico della Russia, spingendo le delegazioni a incontrarsi nella giornata di oggi sulle sponde del fiume Pripyat, alle porte della Bielorussia.

Ucraina, manifestazione contro la guerra

Nel pomeriggio di oggi, domenica 27 febbraio, circa 200 ucraini e diversi trentini hanno sfilato nel centro storico per dire basta al conflitto voluto da Putin

Ad indurre alle trattative è anche il martellamento costante dei bombardamenti. Mentre Mosca ha fatto entrare nel Paese altri carri armati e lanciarazzi, pesanti esplosioni si sono udite per tutta la giornata a Kiev, dove al calare della notte le sirene degli allarmi antiaerei hanno ripreso a suonare a ripetizione, facendo correre la popolazione nella metropolitana-bunker e negli altri rifugi.

Il bilancio dell'Onu parla di almeno 64 civili uccisi e oltre 170 feriti dall'inizio dell'invasione, con centinaia di case, ponti e strade distrutti, mentre anche le agenzie delle Nazioni Unite e i loro partner umanitari hanno sospeso le operazioni in Ucraina.

Ma per il governo di Kiev i civili morti sono almeno 210 e i feriti più di 1.100. Sempre più forte è anche l'allarme rifugiati, con "almeno 400mila ucraini entrati nell'Ue" e il rischio di oltre 7 milioni di sfollati se la guerra continuerà. 

comments powered by Disqus