Il dramma dei profughi ucraini, Fugatti: «Il Trentino farà la sua parte». Potrebbero arrivare in provincia fino a ottomila sfollati
Il territorio si prepara alla grande accoglienza nell'ambito di un piano nazionale. Il presidente: «Il sistema è in grado di attivarsi, quando arrivano persone che scappano dalla guerra. Un caso diverso dal migrante economico»
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TRENTO. Per adesso si lavora al buio, perché non ci sono certezze né sui tempi né sui numeri degli eventuali corridoi umanitari dall'Ucraina. Ma la protezione civile si sta preparando, sia qui che in rete con la macchina dell'emergenza italiana. Il Cinformi pure.
La paura è che si possa arrivare ad un esodo di proporzioni mai viste. Migliaia, non centinaia di persone.
Stando alle proiezioni più pessimistiche, il conto è spietato: 800 mila ucraini potrebbero riparare in Italia nelle prossime settimane. Se così fosse, la fetta del Trentino potrebbe arrivare anche a 8 mila tra donne e bambini, che ora vedono minacciata la loro vita.
Non parla di scenari possibili né ipotizza numeri, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, ma assicura che «il Trentino farà la sua parte».
E chiarisce il perché di questa inconsueta generosità targata Lega: «Il sistema Trentino è in grado di attivarsi, quando arrivano persone che scappano dalla guerra - ha spiegato ieri - Che è diverso dal migrante economico, molto utilizzato per fare accoglienza in passato anche in Trentino».
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