La beffa di Mosca: corridoi umanitari verso Russia e Bielorussia. Parigi infuriata: "Mai chiesta una simile soluzione"
L'annunciata evacuazione dei civili rischia di trasformarsi in una marcia forzata verso l'ignoto, le autorità di Kiev rifiutano questa opzione e la tregua temporanea promessa da Mosca potrebbe non dare alcun sollievo alle popolazioni ucraine martoriate
IL PUNTO Un'altra notte di devastanti bombardamenti russi
VITTIME Mariupol, sotto le bombe muore anche il piccolo Kirill
ROMA. In Ucraina, i russi fermano le armi per consentire i corridoi umanitari dalle principali città; ma i civili dovrebbero andare oltre confine, proprio verso i Paesi invasori.
I civili, infatti, sottolineano i media internazionali, vengono portati per lo più in Russia e Bielorussia, "Paese alleato di Mosca": per questo i corridoi vengono rifiutati da Kiev.
Critico anche l'Eliseo chiamato in causa da Mosca nel comunicato del ministero della Difesa che annuncia i corridoi da Kiev, Mariupol, Kharkiv e Sumy su richiesta del presidente francese Emmanuel Macron.
Parigi ha infatti precisato questa mattina che - contrariamente a quanto affermato da Mosca - il presidente Emmanuel Macron non ha "mai chiesto l'apertura di corridoi umanitari verso la Russia".
Inoltre a poche ore dal possibile terzo round di negoziati, previsto oggi alle 12, secondo l'esercito ucraino, la Russia ha iniziato ad "ammassare le proprie risorse per prendere d'assalto Kiev".
Una notizia positiva arriva dalla Cina, che si dice pronta a mediare per riportare la pace.
La disponibilità è stata avanzata dal ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi che tuttavia sottolinea anche al contempo come l'amicizia tra Mosca e la Cina sia "solida come una roccia".
Nell'attesa, perdono i mercati asiatici ed europei, salgono alle stelle i prezzi di gas, petrolio e materie prime, il rublo si indebolisce rispetto alle altre valute straniere.
Intanto le forze russe hanno intensificato nella notte gli attacchi su varie città.
"Catastrofica", secondo il consigliere della presidenza ucraina, Oleksiy Arestovich, la situazione alla periferia di Kiev. Lì e in altre città, tra cui Mariupol, decine di migliaia di persone attendono di poter evacuare.
Si prospetta così un'altra giornata di fuoco nella guerra.
Un assalto a cui potrebbero partecipare anche combattenti reclutati in Siria, scrive il Wall Street Journal citando quattro funzionari americani, in virtù della loro esperienza nella guerriglia urbana.
Da parte sua, il consigliere della presidenza ucraina Oleksiy Arestovich, intervistato dall'emittente locale Belsat TV, ha definito "catastrofica" la situazione nei sobborghi di Bucha, Hostomel e Irpin della capitale, sottolineando che il governo sta facendo tutto il possibile per riprendere le evacuazioni.