Carburante, gli autotrasportatori trentini allarmati: “Sta diventando impossibile per noi lavorare"
In provincia di Trento vi sono circa 900 aziende che effettuano trasporto di merci e trasporto di persone con pullman e taxi: alcune imprese hanno già iniziato a rinunciare ai viaggi
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TRENTO. I rappresentanti degli autotrasportatori di Associazione artigiani del Trentino, Fai-Conftrasporto e Confindustria Trento esprimono preoccupazione per l'aumento del gasolio, rilevando come le imprese di trasporto persone e taxi locali siano in grave affanno.
Gli esponenti delle diverse categorie - in una nota congiunta - chiedono interventi urgenti per evitare ripercussioni sull'economia locale e del Paese. "Il rialzo del prezzo dei carburanti - affermano gli autotrasportatori - sta determinando l'impossibilità di continuare a svolgere l'attività di trasporto merci e persone".
"Per rendere l'idea, una cisterna di gasolio da 8.000 litri oggi costa 3.500 euro in più di 20 giorni fa. Inoltre, il prezzo dell'urea è triplicato e i costi di manutenzione sono raddoppiati, come pure le gomme, che sono diventate anche di difficile reperimento", spiega il presidente degli autotrasportatori dell'Associazione artigiani, Roberto Bellini.
In provincia di Trento vi sono circa 900 aziende che effettuano trasporto di merci e trasporto di persone con pullman e taxi. "Alcune imprese hanno già iniziato a rinunciare ai viaggi perché è impossibile recuperare dal committente il costante aumento del costo del gasolio", afferma il presidente degli autotrasportatori della Fai-Conftrasporto, Andrea Pellegrini.