Direttore generale dell'Azienda Sanitaria, 22 candidature, ma Ferro rimane sempre in pole position
In ritardo di quattro mesi, la nomina della giunta arriverà fra pochi giorni, e intanto la promozione a «direttore sanitario» di 26 professionisti
TRENTO. Per la nomina del nuovo direttore generale dell'Azienda sanitaria una data certa ancora non c'è, «e l'ufficialità non ci sarà nelle delibere in uscita», fa sapere la Provincia. Ma l'impressione è che sia questione di giorni, magari la prossima settimana.
Un segnale in tal senso è arrivato dalla attesa pubblicazione degli elenchi aggiornati per la futura nomina di direttore sanitario, amministrativo e all'integrazione dell'Apss avvenuta ieri. Un passo che si aspettava visto che da quelle liste il futuro direttore generale dovrà attingere per creare la propria squadra di direzione. Inserito questo tassello, non resta che la delibera della giunta provinciale con la nomina ufficiale del numero uno dell'Azienda sanitaria.
Il 28 gennaio scorso la Provincia con un virgolettato dell'assessora Stefania Segnana aveva comunicato che «È stata costituita la Commissione: nel giro di un mese circa si arriverà dunque a definire la situazione del dirigente generale».
Una nomina che arriverà comunque con un ritardo di quasi quattro mesi rispetto al recente passato: una situazione sostanzialmente identica, infatti, l'avevamo vissuta due anni fa. Dimissioni di Paolo Bordon a fine giugno, nomina di Pier Paolo Benetollo facente funzioni il 3 luglio e poi nomina definitiva e ufficiale dello stesso Benetollo il 27 novembre.
L'anno scorso i tempi furono simili: dimissioni di Benetollo a inizio luglio, nomina di Antonio Ferro facente funzioni il 10 luglio, ma la "incoronazione" definitiva e ufficiale ancora non c'è. Rispetto a fine novembre, quindi, i tempi tecnici si sono allungati di quasi 4 mesi. Ma ormai l'attesa pare essere finita.
Nei mesi scorsi sono arrivati in Provincia 22 candidature. Tra queste, secondo le indiscrezioni, anche alcuni nomi di rilievo, come Thomas Schael, ex direttore dell'Azienda sanitaria altoatesina, Antonio D'Urso, direttore generale dell'Asl Toscana Sud Est, Massimo Giupponi, direttore generale dell'Ats Bergamo in Lombardia e di Giovanni Maria Soro, attualmente direttore operativo centrale dell'IRCCS Maugeri di Pavia. Ma in pole position resta l'attuale facente funzioni Antonio Ferro, che nei due anni di pandemia ha conquistato la fiducia del presidente Fugatti e dell'assessora Segnana e che nelle scorse settimane ha presentato in prima persona la riorganizzazione.
In ogni caso fino alla comunicazione del nome nero su bianco in delibera non si potrà dire. Capitolo ruoli di vertice. A fine dicembre, a sorpresa, la Provincia aveva deciso di riaprire momentaneamente gli elenchi provinciali degli idonei alla nomina a direttore sanitario, amministrativo e socio-sanitario dell'Apss, nonostante fossero stati aggiornati nel 2020 e la durata prevista dalla legge fosse di due anni.
Le decisione, evidentemente, è stata presa per dare al prossimo direttore generale una rosa di nomi più ampia rispetto a quella esistente fino a fine dicembre. E un ampliamento, effettivamente, c'è stato.
Sono 4 in più i nomi per i direttore sanitario (Carlo Pedrolli, Marco Scillieri, Simona Sforzin e Emanuele Torri), 12 in più per l'integrazione socio sanitaria (Michele Bardino, Elena Bravi, Luigi Chini, Lorenzo Gasperi, Gino Gobber - l'attuale facente funzioni -, Carlo Alberto Librera, Luca Maffei, Carlo Matterazzo, Carlo Pedrolli, Pier Giuseppe Saba, Simona Sforzin e Emanuele Torri) e 11 in più per l'incarico di direttore amministrativo (Michele Bardino, Maddalena Berardi, Luigi Chini, Nicola De Conti, Carlo Matterazzo, Giancarlo Niutta, Maria Fanni Pittau, Pier Giuseppe Saba, Annamaria Tomasella, Antonio Ventura e Sandra Zuzzi). Ovviamente il prossimo direttore generale potrà scegliere anche tra gli altri nomi presenti negli elenchi, ma è verosimile che almeno uno dei "nuovi iscritti" verrà scelto, altrimenti non si spiegherebbe la riapertura delle liste.