Per le visite specialistiche tempi troppo lunghi, Zanella non ci sta e vuole chiarezza
“Questo - spiega il consigliere di Futura - a causa dei problemi di organico legati ai pensionamenti senza sufficiente ricambio per indisponibilità sul mercato di professionisti, ma anche per la scarsa attrattività che il Servizio sanitario provinciale sta avendo per il personale. A questo si sono aggiunte anche le sospensioni a causa del rifiuto della vaccinazione”
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TRENTO. Tempi troppo lunghi per riuscire a fissare un appuntamento per alcune visite mediche specialistiche o per esami. Un problema annoso, che il Covid ha reso ancora più evidente. Per il consigliere di Futura Paolo Zanella, però, qualcosa non quadra.
«Il Programma attuativo aziendale per il governo delle liste di attesa per il triennio 2019-2021 - dice - prevede che per quelle prestazioni dove si verifica uno scostamento eccessivo dei tempi di attesa tra il regime istituzionale e quello libero professionale la libera professione vada sospesa».
Per fare chiarezza il consigliere ha chiesto i dati sui tempi d'attesa all'assessorato anche se a Zanella rimane il dubbio che chi non ottiene un appuntamento con Rao prioritario nei tempi previsti e rinuncia a prenotarlo, decidendo di rivolgersi al regime libero professionale, scompare dai radar delle prenotazioni in regime istituzionale, non utilizzando l'impegnativa del medico che per la libera professione non è necessaria.
«Motivo per cui - dice - i tempi di attesa registrati potrebbero non discostare in modo così significativo da arrivare a far sospendere temporaneamente il regime libero professionale, per recuperare ore dei professionisti da dedicare alle visite a carico del servizio sanitario provinciale».
É noto che l'Azienda sanitaria garantiti tempi di attesa differenziati per le richieste con priorità (dai 3 giorni dei casi Rao A, ove previsto, ai 10 giorni dei casi Rao B, ove previsto, ai 30 giorni dei Rao C, ove previsto). Per le richieste senza priorità il tempo massimo di attesa previsto è di 90 giorni. Tempi che ormai risultano difficili da rispettare.
«Questo - spiega il consigliere di Futura - a causa dei problemi di organico legati ai pensionamenti senza sufficiente ricambio per indisponibilità sul mercato di professionisti, ma anche per la scarsa attrattività che il Servizio sanitario provinciale sta avendo per il personale. A questo si sono aggiunte anche le sospensioni a causa del rifiuto della vaccinazione da parte di alcuni professionisti sanitari che riducono ulteriormente i professionisti che possono erogare prestazioni; anche l'invecchiamento della popolazione con l'aumento delle patologie - in particolare cronico degenerative - sta contribuendo ad aumentare progressivamente le richieste di visite specialistiche ed esami strumentali».
Zanella evidenzia come, per le stesse visite, spesso i tempi sono decisamente brevi se ci si rivolge in privato, magari agli stessi professionisti che operano per il servizio sanitario provinciale. «In questo modo, laddove i tempi non siano rispettati, accade che chi può permetterselo ottiene una prestazione nei tempi appropriati e chi non può farlo è costretto ad attendere, finendo spesso per rivolgersi al pronto soccorso sempre più in affanno».
Le segnalazioni sono innumerevoli. Quella di E.Z. è una storia emblematica, come purtroppo vr ne sono tante. «A fine gennaio avevo bisogno di un eco (color) doppler dei tronchi sovraortici. Ho provato a prenotare ma, con il servizio sanitario, la prima data disponibile era per ottobre, mentre a pagamento, esattamente due giorni dopo, a Rovereto, oppure anche a Cavalese, sempre due giorni dopo. Ovviamente, essendo urgente, ho prenotato in libera professione ed ho pagato»