Terreno, semine, irrigazione: ecco tutti i segreti per preparare un orto ricco e sano
Le indicazioni di Luigi Bertoldi del Centro trasferimento tecnologico della fondazione Mach: fondamentale un'accurata preparazione del terreno. I primi ortaggi da piantare saranno i piselli e i bulbi o piantine di cipolle e porri, attenti al calo di temperature
TRENTO. Il caldo di febbraio aveva indotto qualcuno a pensare già all'orto ma il mese di marzo, accompagnato dall’assenza di precipitazioni, ha raffreddato gli entusiasmi precoci.
Ora però è tempo di rimboccarsi le maniche. Ecco qualche semplice ma chiara indicazione tecnica su come procedere.
Ecco le indicazioni di Luigi Bertoldi che si occupa di consulenza nel comparto dell’orticoltura presso il Centro trasferimento tecnologico della fondazione Edmund Mach.
Preparazione del terreno.
Vanno innanzi tutto rimossi i resti delle colture dello scorso anno che potranno essere interrati o utilizzati per il compostaggio. A questo riguardo è il momento di utilizzare il compost preparato lo scorso anno che, tolto lo strato più superficiale ancora indecomposto si dovrebbe presentare pronto e brulicante di lombrichi. Lo stesso andrà distribuito e leggermente interrato. Se non fosse sufficiente a garantire il giusto nutrimento per le nostre colture si può ricorrere a letame maturo o surrogati pellettati.
Le lavorazioni.
A questo punto si procede con le lavorazioni del terreno con gli strumenti di cui disponiamo, manuali o meccanici che siano, che vanno eseguite con un terreno non troppo bagnato specialmente se pesante e argilloso.
La scelta degli ortaggi.
I primi ortaggi da piantare saranno i piselli ed i bulbi o piantine di cipolle e porri. Successivamente si possono seminare i rapanelli e trapiantare delle lattughe con l’accortezza di coprirle con del tessuto non tessuto specialmente la sera per proteggerle dai ritorni di freddo ed eventuali gelate che possono presentarsi fino ai primi di maggio. A ruota troveremo gli spazi per i cavoli, biete prezzemolo e sedano.
Se si può contare su una piccola serra, a metà aprile si inizierà a trapiantare le solanacee (pomodori, peperoni melanzane) e solo quando sarà più caldo basilico.
Ai primi di maggio nell’orto si può procedere con le zucchine ma solo verso la fine si pianteranno i cetrioli. Se abbiamo spazio a sufficienza, da metà marzo a metà maggio circa, è tempo della semina delle patate; a seguire i fagioli e le zucche, le quali hanno bisogno di parecchio spazio per svilupparsi e che non deve necessariamente essere coltivabile (una rampa incolta o addirittura un muro può bastare).
Suggeriamo di sfruttare i nostri vivai che, proponendoci piantine orticole già cresciute, ci fanno guadagnare tempo, permettono trapianti mirati e con quantità precise, cose difficili da raggiungere con le semine dirette.
La pacciamatura.
Se abbiamo difficoltà a controllare le infestanti un notevole aiuto può essere fornito dal ricorso alla pacciamatura con teli plastici (da preferire quelli intrecciati che si possono riciclare per molti anni) che devono essere accuratamente rimossi a fine ciclo, oppure con paglia o le stesse malerbe secche riciclate.
L’irrigazione.
Per l’irrigazione interessante è il ricorso a sistemi a goccia che fanno risparmiare acqua e si possono pure assemblare abbastanza facilmente in autonomia e perfino automatizzare. Nel caso si ricorra al semplice tubo in gomma a mano è preferibile irrigare al mattino e non lasciare le piante bagnate tutta la notte per non favorire le malattie.
La difesa.
È possibile utilizzare se necessario qualche prodotto fitosanitario (si trovano anche per uso hobbistico senza l’obbligo del “patentino”), con la precauzione di osservare attentamente tutte le indicazioni riportate in etichetta riguardanti i parassiti che controllano, le specie sulle quali sono utilizzabili, le dosi e le modalità di impiego e i tempi che devono trascorrere dal trattamento alla raccolta.