Biodistretto Valle dei Laghi, che ribaltone: ecco il nuovo direttivo
Non si è ricandidato il presidente uscente Michele Bortoli, assemblea con una sola lista: nessun Comune e nessuna cantina vinicola rappresentati, Marco Pisoni al vertice, ecco tutti gli altri eletti
VALLE DEI LAGHI. Marco Pisoni si appresta a prendere il timone del Comitato di coordinamento del Biodistretto Valle dei Laghi. Lunedì sera una cinquantina di soci, sui 150 aventi diritto al voto (quelli che avevano già rinnovato l’iscrizione, ma i soci sono 200), hanno eletto il nuovo vertice, radicalmente rinnovato.
Solo Pisoni, presidente dell'Associazione Vignaioli e contitolare dell’Azienda agricola Pisoni si è ricandidato. Mentre a ritirarsi sono state figure importanti: innanzitutto il presidente uscente Michele Bortoli (sindaco di Madruzzo ed eletto in rappresentanza dei soci); poi l’ex presidente di Cantina Toblino, Bruno Lutterotti che era affiancato da Matteo Trentini; quindi i rappresentanti della cooperativa ortofrutticola Valli del Sarca Alessandro Toccoli e Mattia Bolognani (ma la società ha deciso recentemente di fondersi con altre quattro per entrare ne La Trentina), Marcello Lunelli delle Cantine Ferrari, Beatrice Pedrotti del Consorzio di miglioramento fondiario ed Enrico Faes delle Pro loco (carica poi lasciata).
Al posto di questi otto rappresentanti di aziende ed enti che avevano promosso e organizzato il Biodistretto, ci sono cinque agricoltori certificati biologici (come richiesto dallo statuto). Tre sono viticoltori: oltre a Pisoni entrano nel Comitato Giuseppe Pedrotti dell’azienda agricola Gino Pedrotti e Alessandro Poli di Santa Massenza dell’Azienda agricola Francesco Poli; nel direttivo le titolari di altre due imprese bio, Cinzia Cappelletti dell’azienda agricola omonima che ha sede a Ciago, e Stefania Lusuardi dell’Azienda agricola Maso Canova di Monte Terlago. Gli altri quatto membri non bio sono: Marco Albino Ferrari, giornalista ed ex direttore di «Mese Montagna», che in questi mesi ha affiancato Marco Pisoni e il Comitato SalviamolaValledeiLaghi nella battaglia contro la riaccensione dei forni del cementificio di Sarche (Ferrari ha anche una piccola azienda viticola che fa lavorare da terzi al lago di Cavedine); Stefano Pooli di Covelo e insegnante alla scuola alberghiera di Roncegno, che promuove strenuamente l’utilizzo dei prodotti biologici in cucina e a scuola; Oscar Chisté di Lasino, che opera nel mondo del giardinaggio; e Alessandra Pallaver, che si occupa di turismo (fattore su cui il Biodistretto punta molto) come accompagnatrice di territorio.
Riguardo a questa “rivoluzione”, Pisoni spiega: «C’è stato effettivamente un cambio di rotta, e Cantina Toblino non ha candidato nessuno: ma ho già preso contatti con il nuovo presidente Federico Sommadossi che mi ha assicurato piena disponibilità alla collaborazione, così come con Rodolfo Brochetti, presidente de La Trentina che ha inglobato Valli del Sarca. Toblino è uno dei maggiori produttori bio con 40 ettari e anche La Trentina ha grande interesse per questo tipo di sviluppo. Per noi sono tutti importanti, dobbiamo fare rete il più possibile per ottenere buoni risultati».
Nessun dissidio ma solo la difficoltà di trovare candidati è alla base dell’assenza di cantina Toblino dal vertice, conferma Federico Sommadossi da parte sua: «Con Pisoni ci vediamo oggi», aggiunge.
Ma come si spiega l’assenza di rappresentanti dei Comuni e il ritiro del sindaco e presidente Michele Bortoli? «Dopo 4 anni di incarico, avevo preannunciato la volontà di non ricandidarmi - risponde il primo cittadino di Madruzzo - anche perché dall’anno scorso sono presidente di Asia e sono anche nel Consiglio delle autonomie locali. poi lunedì gli altri comuni non erano presenti all’assemblea. Ma è anche corretto che ora questa realtà ormai avviata venga lasciata in mano ai produttori del territorio».
Bortoli lascia un ente che in questi primi anni ha portato a casa l’accordo di rete con altri due biodistretti, collaborazioni con l’Università, la partecipazione a progetti di rilievo europeo, eventi turistici sostenibili e convegni nel solco della valorizzazione di un intero territorio.
E soprattutto c’è da gestire il cospicuo finanziamento da 1,5 milioni arrivato dall’Unione Europeo con «Climate Impetus», il progetto per monitorare il cambiamento climatico, affidato per la parte esecutiva alla Cantina Sociale ed al Bim del Sarca (circa due terzi ed un terzo dei fondi).