Economia / Cifre

Mele e vino trainano l'export del Trentino, soffre il porfido ancora sotto i livelli pre-pandemia

L’analisi dell’Osservatorio sui distretti del Triveneto: in totale, superati i 5 miliardi di euro, segnando una crescita del 14,3%. Tra i mercati di sbocco trainanti si evidenziano il Messico, il Belgio, gli Stati Uniti e la Cina

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di Lorenzo Ciola

TRENTO. Sono state soprattutto le mele e il vino a trainare il boom delle esportazioni che ha caratterizzato il 2021, anche nel confronto con il 2019, l'ultimo anno non condizionato dal Covid. Molto bene anche la meccatronica, male il porfido. Sono queste le indicazioni che emergono dall'Osservatorio sui distretti del Triveneto elaborato da Intesa Sanpaolo. Parlando di distretti, ci si riferisce alle produzioni più caratteristiche che mettono in moto una vera a propria filiera sul territorio.

Per quanto riguarda il Trentino, in questo senso, il distretto più tradizionale è quello agroalimentare.Il quadro regionale. Nel 2021 le esportazioni dei distretti del Trentino-Alto Adige hanno superato i 5 miliardi di euro, segnando una crescita del 14,3% sul 2020 e del 6,3% sul 2019. Solamente 2 dei 10 distretti monitorati restano al di sotto, anche se per poco, dei livelli pre-pandemici: si tratta della meccatronica dell'Alto Adige (-14,6% a 1,55 miliardi) e del porfido della Val di Cembra (-0,7% a 41 milioni).

Tra i mercati di sbocco trainanti si evidenziano il Messico, il Belgio, gli Stati Uniti e la Cina. L'esposizione dei distretti del Trentino-Alto Adige verso Russia e Ucraina, rimane molto contenuta (1,5%). I distretti del Trentino.Il primo dato da considerare è quello delle mele, dove l'intensità dell'incremento delle esportazioni è particolarmente brillante, con un +36,6% rispetto al 2019, pari a +31,1 milioni di euro, per attestarsi a 116 milioni di export. Questo grazie ai mercati primari di riferimento come la Spagna, l'Egitto (ora però bloccato) ed Israele e l'espansione in mercati lontani come Colombia, Kuwait, Qatar ed Ecuador.

La ripresa nel campo dei vini e dei distillati del Trentino è stata robusta (+13,5% sul 2019 pari a +52,5 milioni di euro, per complessivi 443 milioni) grazie alle conferme del mercato statunitense, dei Paesi Bassi e alla sorprendente ascesa del mercato belga (+109,4% sul 2020 e +202,4% sul 2019), un fenomeno legato all'attivazione di nuovi centri di acquisto e di logistica di grandi catene retail del Regno Unito per semplificare le procedure fiscali e doganali.

Particolarmente interessante la meccatronica che segna nel 2021 un export totale di 1,30 miliardi, frutto di una buona ripresa (+89,8 milioni di euro pari a +7,4% sul 2019 e +33,0% sul 2020). Questo grazie alla crescita delle macchine di impiego generale, delle macchine per l'agricoltura, all'espansione nel mercato cinese (+35 milioni di euro sul 2019), nel Regno Unito, in Finlandia, in Germania e in Ungheria. Guardando alla situazione internazionale attuale, il mercato russo dava segnali di buona dinamicità prima del conflitto (+5,2 milioni di euro pari al +17,6% sul 2019).

La situazione in Alto Adige.

Le mele dell'Alto Adige hanno visto crescere l'export di 97,3 milioni di euro (+21,6% sul 2019 a 547 milioni), grazie a Germania, Repubblica Ceca, Regno Unito e alla grande ripresa nel 2021, anche di mercati lontani come India e Arabia Saudita. Pure in provincia di Bolzano il Belgio appare come mercato trainate per vini e distillati che crescono in modo più moderato (+4,5% sul 2019), contando comunque sulle vendite nei Paesi Bassi, negli Stati Uniti e in Danimarca.

Le marmellate e i succhi di frutta segnano un incremento del 4,5% sul 2019 trainate da Francia, Belgio e Spagna, mentre i salumi, che erano cresciuti durante la pandemia, stabilizzano le esportazioni che rimangono comunque superiori al 2019 (+3,2% pari a +2,3 milioni di euro) grazie ad una brillante crescita negli Stati Uniti.

Tra le note negative in Alto Adige c'è quella della meccatronica che presenta ancora un saldo negativo sui livelli pre-pandemici (-14,6 milioni di euro pari a -0,9%) a causa della mancata ripresa di domanda nei mercati di Austria e Germania. Crescita eccezionale invece in Messico (+60,3 milioni di euro) grazie a commesse nel comparto funiviario urbano.

L'analisi.

«Nel 2021 i distretti del Trentino Alto Adige hanno registrato una crescita delle esportazioni a doppia cifra rispetto all'anno precedente e quasi tutti hanno superato i livelli pre-pandemia. I dati confermano l'attrattività delle eccellenze del made in Italy e la qualità delle filiere produttive locali - commenta Cristina Balbo, direttore regionale Veneto Ovest e Trentino Alto Adige - Oggi le imprese hanno di fronte uno scenario profondamente mutato e devono affrontare nuove sfide, in primis quelle legate all'incremento dei prezzi e alle difficoltà di approvigionamento di materie prime. Per far fronte all'emergenza siamo intervenuti immediatamente con misure finanziarie dedicate alle imprese energivore e quelle più esposte all'export verso i paesi coinvolti nel conflitto».

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