Alpini e molestie, Frizzi: “L'Ana farà giustizia. Comportamenti inaccettabili a Rimini, faremo giustizia”
Il presidente della sezione di Trento: “Ho visto dei filmati, sono a pezzi. Palpeggiare una donna è un reato. Queste condotte non hanno giustificazione”
POLEMICA "Sospendere l'adunata"
REAZIONI Conzatti: senza giustificazione
ACCUSE Parlano centinaia di ragazze
TRENTO. Non si placano le polemiche attorno all'adunata degli alpini di Rimini, pesantemente oscurata dalle tantissime segnalazioni di molestie di ogni genere ricevute da cameriere, bariste e giovani partecipanti. Donne prese di mira in ogni modo possibile, dai fischi a gesti e proposte oscene, dalle urla fino, nei casi più estremi, ai palpeggiamenti. E proprio martedì è arrivata anche la prima denuncia ai carabinieri, da parte di una ragazza di 26 anni.
Episodi gravissimi condannati con fermezza anche dal presidente della sezione Ana di Trento, Paolo Frizzi. «È una situazione estremamente difficile - ha detto - Sentirmi paragonato a queste persone è veramente uno schifo».
Presidente, l'adunata di Rimini doveva essere un momento di ripartenza, ma le polemiche non si fermano.
«È veramente difficile dare una risposta a tutto quello che sta accadendo. Personalmente manifesto il mio estremo dispiacere e la massima solidarietà alle donne che hanno subìto queste violenze, fisiche e verbali. Questa situazione ha preso il sopravvento su tutto, sull'adunata e sui messaggi che da sempre veicola, ed è impossibile negare quanto successo. Vedere i video o le immagini mi fa sentire male. Poi penso a quanto hanno fatto gli alpini in questi due anni, un lavoro che ora viene travolto da una "marea nera" che coinvolge tutti noi. Lo comprendo, lo capisco ed anche chi ha organizzato dovrà prendersi le sue responsabilità. Ci sentiamo tutti attaccati, c'è grande sconforto e i tantissimi alpini per bene stanno raccogliendo i cocci di questa situazione. Io sono a pezzi».
Come intendono procedere gli alpini ora?
«Bisognerà fare una valutazione serissima ed estremamente attenta di quanto successo. E una volta individuati i responsabili, se verrà confermato che si tratta di alpini andranno puniti con forza, speriamo non solo dall'Ana ma anche dalla giustizia. Non si tratta di essere "semplicemente" maleducati: queste persone sono dei criminali, stiamo parlando di reati veri e propri».
Anche perché, dopo le tante segnalazioni, è arrivata una denuncia…
«Ribadisco, da parte nostra piena solidarietà alle donne coinvolte. Se c'è ancora chi pensa che mettere la mano sul sedere di una ragazza sia cosa di poco conto, non ha capito che sta commettendo un reato. Ma non dobbiamo nemmeno demonizzare l'adunata, né fare di tutta l'erba un fascio: i tantissimi alpini per bene sanno che si tratta di comportamenti inaccettabili ma anche che, nei grandi eventi, episodi di maleducazione possono verificarsi. Penso al concerto di Vasco Rossi a Trento, dove temo potranno ripresentarsi questi problemi. Attenzione, non sto giustificando quanto accaduto, però non dobbiamo pensare che simili situazioni si verifichino solo all'adunata».
Cosa possono fare gli alpini per mettere un freno a questa situazione? Per cambiare simili atteggiamenti nei confronti delle donne?
«Una precisazione: anche se un idiota mette il cappello da alpino, rimane un'idiota. Purtroppo queste persone ci sono sempre state e ci saranno sempre, ma noi non abbiamo nemmeno un ruolo di "polizia" quindi possiamo fare poco. Di contro, bisogna intervenire se si assiste a simili situazioni. Noi possiamo portare avanti un'azione moralizzatrice più forte di quanto fatto fino ad ora e prestare quanta più attenzione possibile perché non si ripetano più simili episodi. Ovvio che quando ci sono tante persone qualche cretino si inserisce sempre. In questo caso, parliamo di criminali. Non dobbiamo cancellare tutto quello che è successo, è impossibile, ma continuare a lavorare perché non si ripeta mai più è un nostro dovere. Sono condotte che non hanno giustificazione».