Guerra in Ucraina e prezzi dell'energia, crolla anche in Trentino la fiducia dei consumatori
Una famiglia su tre rinuncerà alle vacanze, solo 1 su 10 prevede di riuscire a risparmiare qualcosa quest’anno: ecco l'analisi curata dalla Camera di Commercio di Trento
TRENTO. L’indagine sul clima di fiducia dei consumatori (CCI Consumer Confidence Index), curata dall’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento, riflette un quadro in netto peggioramento, rispetto alle precedenti analisi.
Nel mese di aprile, infatti, l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori1 trentini si assesta a -20,6 punti, in flessione di oltre 20 rispetto all’indagine dell’ottobre scorso. Il valore è leggermente migliore sia rispetto a quanto emerso nell’Unione europea (Ue27) (-22,8 punti), sia a livello nazionale (-22,6 punti) sia nel Nord Est (-21,7).
Le attese relative all’evoluzione della situazione economica locale, nei prossimi dodici mesi, segnano un significativo peggioramento. Sulla base dei dati raccolti, i consumatori che si aspettano un rallentamento economico nel prossimo anno sono il 53,5% (dal 17,1% dello scorso autunno), mentre la percentuale di chi immagina un miglioramento si contrae drasticamente dal 45,9% al 6,7%. Il restante 38,9% esprime una valutazione di stazionarietà.
Se si considera la valutazione della situazione economica familiare nell’ultimo anno, prevale un giudizio stazionario (62,6%), ma in contrazione di oltre 15 punti percentuali rispetto a quanto rilevato in autunno. La quota di chi riscontra un peggioramento risulta in forte espansione (dal 15,6% al 35,7%), mentre meno dell’1% degli intervistati dichiara un miglioramento.
Anche per quanto riguarda le valutazioni prospettiche (di qui a un anno) sulla situazione economica della propria famiglia, si conferma il prevalere del giudizio di stazionarietà, ma in calo di oltre dieci punti percentuali rispetto a quanto rilevato nella precedente indagine (il 55,9% contro il 66,9%). In deciso aumento risultano i giudizi di chi immagina un deterioramento della situazione economica familiare (dal 16,8% al 40,6%), mentre le valutazioni ottimistiche non raggiungono il 2% (da oltre il 12% di ottobre).
Con riguardo alla situazione finanziaria percepita dalle famiglie, i giudizi raccolti esprimono una sensibile difficoltà. Esiste, infatti, un’elevata percentuale di chi, attraverso le proprie risorse, riesce a far quadrare appena il bilancio familiare (68,1%), mentre il 3,7% dei consumatori ha dichiarato di dover attingere ai propri risparmi per far fronte alle necessità finanziarie. Solo il 10,1% è in grado di accantonare qualche risparmio.
Le difficoltà riscontrate in merito alla situazione finanziaria delle famiglie inducono alla prudenza e incidono sulle intenzioni di acquisto di beni durevoli (elettrodomestici, prodotti elettronici e mobili). La percentuale di chi dichiara di aver intenzione di spendere di più in rapporto all’ultimo anno raggiunge il 6,0%, contro il 18,4% dello scorso autunno. In leggero aumento anche la quota di chi prevede una contrazione della spesa (30,7% contro il 27,3% di ottobre). I giudizi di stazionarietà si confermano elevati e in ulteriore aumento rispetto alla scorsa rilevazione (dal 50,7% di ottobre al 60,9%).
Rispetto all’eventualità di organizzare un viaggio o una vacanza nella prossima stagione estiva, il 36,3% degli intervistati non ha ancora preso una decisione, mentre il restante si divide equamente tra chi ha dichiarato che andrà in vacanza (31,9%) e chi no (31,9%). Con riferimento al budget programmato e al confronto con lo scorso anno, il 40% del campione dichiara di voler spendere la stessa cifra, mentre il 36,8% non ha ancora deciso. Supera il 22% la percentuale di coloro che invece pensano di ridurre il budget disponibile.
“L’aumento dei prezzi e delle materie prime, dei prodotti energetici in particolare, e le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina – commenta Alberto Olivo, Segretario generale della Camera di Commercio di Trento – stanno alimentando un sentimento di incertezza e di sfiducia rispetto all’andamento dell’economia locale e della situazione economica delle famiglie, una parte rilevante delle quali segnala di riuscire a mala pena a far quadrare i conti a fine mese. Sono tutti elementi da guardare con la massima attenzione in quanto testimoniano un tangibile deterioramento della capacità di spesa delle famiglie, i cui consumi rappresentano quasi il 60% del Pil provinciale”.
(L’indice del clima di fiducia non è una percentuale ma è calcolato sulla base delle valutazioni dei consumatori riguardo ai seguenti quattro aspetti: andamento dell’economia locale nei prossimi 12 mesi; giudizi sulla situazione economica della propria famiglia negli ultimi 12 mesi; evoluzione della situazione economica della propria famiglia nei prossimi 12 mesi; previsione di acquisto di beni durevoli (elettrodomestici, prodotti elettronici e mobili) nei prossimi 12 mesi).